V come Vergogna, Imbarazzanti, Disastro, Batosta, Spettro retrocessione. Sono questi alcuni tra i titoli dei giornali di oggi, che fanno capire bene le proporzioni di quanto successo ieri sera in Sicilia. Sull'andamento della partita onestamente c’è poco da dire: nella sera più importante della stagione e la Virtus torna a casa con ventisette punti sul groppone. E - quel che è peggio - si torna a casa con la sensazione di essere la peggior squadra del campionato o giù di lì, perchè ora Capo D’Orlando pare decisamente rivitalizzata, come anche Pesaro, prossima avversaria dei bianconeri. A proposito, si gioca martedì sera perchè domenica e lunedì la Unipol Arena è impegnata con lo show Wella, una sorta di fiera di prodotti professionali per parrucchieri.
A parte Varese - che però ha due punti in più - l'unica messa peggio dei bianconeri pare essere Torino, che dopo l’aggressione a Jerome Dyson pare aver smarrito totalmente la strada. E’ vero che ne retrocede solo una, ma non si può sempre contare sulle disgrazie altrui, altrimenti si rischia davvero di rimanere scottati. E va ricordato che per ora la Virtus ha perso tutti gli scontri diretti con le concorrenti per la salvezza: con Capo D'Orlando (due volte), con Torino, con Pesaro, con Caserta e con Varese.

Dopo la partita Sandro Crovetti e Giorgio Valli hanno diffuso le loro reprimende, probabilmente essendo ben consci di essere i primi responsabili del disastro, dato che sono coloro che hanno costruito e allenano la squadra. Mantenere la serie A diventa a questo punto l’unico obiettivo della stagione, un imperativo categorico che non si può mancare. Anche perchè se è vero che la Fondazione tramite l’aumento di capitale sta cercando qualcuno che rilevi la società, a questo ipotetico compratore (o socio forte che sia) bisognerà consegnare una società nella massima serie e dopo sperare in una rifondazione, perchè qui da salvare pare esserci davvero poco.

Cosa fare per salvarsi, quindi? Di certo adesso rientrerà Allan Ray e Courtney Fells - discreto in casa e scandaloso in trasferta - saluterà la compagnia, anche se bisognerà transare o cedere il suo contratto, che non è dei più economici. Dal capitano però non è lecito aspettarsi subito miracoli, dato che parliamo di un giocatore che di fatto è fermo da settembre. Per il resto di margini di manovra ce ne sono davvero pochi. I trasferimenti all’interno della serie A restano aperti fino al 29 febbraio, quelli da e per l’A2 (e la B) fino al 28 marzo, mentre non ci sono limiti di tempo per giocatori provenienti da campionati esteri. Se si volesse intervenire sulla rosa ci sarebbero 4 tesseramenti a disposizione, dato che i bianconeri ne hanno usati 12 sui 16 disponibili. Ma i visti per altri americani sono finiti con l’ingaggio di Fells. Nel caso, si può prendere solo un comunitario o un altro americano “vistato” come appena successo con Hasbrouck. In linea puramente teorica si potrebbe anche cambiare tipo di formazione in corsa, passando al 3+4+5 come ha fatto Cantù e come potrebbe fare anche Torino, pagando alla FIP una penale di 40mila euro. Questo comporterebbe la rinuncia al premio italiani, che peraltro in caso di retrocessione si perderebbe ugualmente. L’eventualità di una scelta simile è in ogni caso davvero remota. Sandro Crovetti spiegò in radio tempo fa che sarebbe un’operazione da almeno 500mila euro, un vero e proprio bagno di sangue.

Infine, la questione Giorgio Valli. In casi come questo, dato che per i motivi di cui sopra non si può cambiare tutta la squadra, spesso a pagare è l’allenatore. Il coach di Anzola è a rischio? Al momento non è dato saperlo, ma di sicuro se lui stesso ha parlato di ragioni che non sono solo tecniche per spiegare la sconfitta si sarà reso conto anche lui che qualcosa non va. Ieri le facce dei giocatori e l’atteggiamento sono stati preoccupanti. Negli ultimi 366 giorni Valli (e la Virtus con lui) ha raggiunto il poco invidiabile record di 18 sconfitte consecutive lontano da casa, spesso con atteggiamento svagato e parziali clamorosi incassati. Non si può dire però che la squadra giochi “contro” l'allenatore, perchè alla Unipol Arena - pur con limiti tecnici evidenti - tutti i giocatori lottano fino alla morte. Onestamente si tratta di un dualismo difficile da spiegare.
In ogni caso le valutazioni spettano alla proprietà, quindi a Pietro Basciano e alla Fondazione: vincere solo in casa può bastare alla salvezza? Se si ritiene di no, si intervenga.

(foto Ciamillo - QS)
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