Basket City inizia a scaldare i motori in vista della partenza della stagione, che per entrambe le bolognesi parte con grandi aspettative.

La Virtus - che si raduna domani - punta al massimo, senza mezzi termini. L'arrivo di un coach come Sergio Scariolo, che ha portato con sè uno staff di primissimo livello, e un roster profondissimo (13 giocatori, e volendo c'è ancora uno spot straniero da riempire...) fanno capire che la società bianconera dopo lo scudetto vuole fare uno step ulteriore e consolidarsi ad altissimo livello, non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello societario, sempre con in vista l'obiettivo Eurolega. La Segafredo partecipa a quattro competizioni, e punta a vincerle tutte e quattro, come ha recentemente dichiarato Luca Baraldi. Ovviamente non sarà facile, perchè ci sono anche gli avversari (Milano in primis, in Italia, e tra le altre Valencia e Partizan in Eurocup), ma la Virtus punta a essere lì, e soprattutto a stabilizzarsi su quel livello.

Anche la Fortitudo parte con ritrovate ambizioni, anche se ovviamente di tipo diverso. Il budget è ridotto rispetto all'anno scorso, ma il ritorno di Jasmin Repesa è una garanzia. Sia di "fortitudinità", parola che il presidente Pavani ha usato più volte durante la conferenza stampa di qualche giorno fa, sia dal punto di vista tecnico. Dopo una stagione con grandi nomi e delusioni altrettanto grandi, la Effe di quest'anno parte a fari spenti, con alcune certezze (il gruppo italiano, l'esperienza di Benzing, il talento di Richardson e Gudmundsson) e alcuni giocatori tutti da scoprire in Italia come Ashley e Groselle. In più, un giovane talento come Procida in rampa di lancio. Al momento è difficile dire dove questa squadra possa arrivare, ci vorrà tempo. I biancoblu, che stanno lavorando da una settimana al PalaDozza, partono domani per il ritiro di Lizzano.

Su entrambe - come su tutto il basket italiano - pende la spada di Damocle della capienza dei palasport. La Fortitudo ha lanciato la campagna abbonamenti qualche tempo fa, ma aspetta settembre per capire se e quanti posti in più potrà vendere. La Virtus per ora attende, anche perchè di certezze non ce ne sono. La normativa attuale prevede il 35% con green pass in zona bianca, che diventa 1000 spettatori in zona gialla, e zero (porte chiuse) in arancione o rossa.
In questo modo è difficile, se non impossibile, programmare alcunchè, e ci sono società che dopo un anno difficilissimo rischiano di andare in forte sofferenza.
Le società di serie A, con vari appoggi politici (tra cui il presidente della Regione Bonaccini), stanno facendo pressing su Governo e CTS per ottenere almeno il 50%. Se la situazione sanitaria a settembre sarà buona, è possibile che lo si ottenga. Sarebbe già qualcosa, anche se vedere le immagini dagli stadi esteri, dove in molti paesi con il "green pass" o il suo equivalente si entra al 100% della capienza, fa pensare che si potrebbe osare un po' di più.

Intanto, dopo un anno di "abbandono", tornerà di moda il PalaDozza. La Fortitudo - dopo la negativa esperienza alla Unipol Arena - ha scelto di tornare per tutta la stagione in Piazza Azzarita, incontrando il totale favore di tutti i suoi tifosi. La Virtus, che avrà la Segafredo Arena indisponibile nel mese di ottobre per alcuni eventi fieristici, dovrà disputare alcune partite al Madison.

(foto Virtus Pallacanestro)

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