- Come vi avvicinate alle semifinali? Quali sono le condizioni della sua squadra, a livello fisico e mentale?

Da Ros: Dal punto di vista fisico abbiamo qualche giocatore in recupero, come me e Fernandez. Io mi sto allenando con la squadra, mentre Juan ha qualche problema in più. Sarebbe bello poter giocare al 100% delle nostre possibilità.
Antonutti: Abbiamo avuto qualche acciacco in settimana, stiamo lavorando molto bene, siamo concentrati e pronti alla sfida contro Trieste.

- Quali spunti vi portate dietro dalla serie precedente?

Da Ros: Con Montegranaro è stata una serie intensa per tre partite, con Treviso penso sarà differente. La Poderosa era squadra più fisica, contando molto sulle uscite dai blocchi di Corbett per i propri attacchi; Treviso offensivamente ha un maggior movimento di palla, un gioco più simile al nostro.
Antonutti: Più si va avanti, più stiamo facendo esperienza di playoff. Noi dalla serie contro Ferrara abbiamo capito quanto è importante avere costanza difensiva sui 40 minuti. Solo così potremmo ottenere buoni risultati.

- E' soddisfatto del suo rendimento personale in questi playoff, e in generale della sua stagione?

Da Ros: Ho iniziato questa stagione portandomi dietro l’infortunio ad un polso degli scorsi playoff, poi ho avuto problemi ad una caviglia e uno stiramento. Nonostante questi problemi fisici, le mie cifre sono simili allo scorso anno a livello numerico, inoltre siamo stati sempre al comando in classifica. Per questo sono soddisfatto.
Antonutti: Sono molto contento della mia stagione (secondo tra gli italiani nel Trofeo LNP di Serie A2, ndr), ma ora è importante il rendimento della squadra, di tutti noi. Ci sarà bisogno di tutti, fare un passo verso la squadra e sopperire alle difficoltà. Ci saranno molte sfide singole e vincerà chi riuscirà ad avere più efficacia in questi duelli.

- Cosa teme maggiormente della vostra avversaria in semifinale? Quali sono i loro punti di forza?

Da Ros: Treviso è squadra che fa dell’intensità il proprio punto di forza, sarà importante muoversi bene senza palla e pareggiare il loro atletismo. Dovremo essere solidi, più di ogni cosa. Se giochiamo al nostro livello possiamo sfruttare al meglio le nostre carte.
Antonutti: L’Alma è una squadra lunga ed esperta, sta assieme già da tanto, ha chimiche oliate negli anni, è abituata a giocare finali, vista l’esperienza dell’anno scorso. Ha talento in tutti i ruoli, se non saremo concentrati per l’intera serie potremo andare in difficoltà.

- Le quattro finaliste hanno tutte nel ruolo di numero 4 giocatori italiani di esperienza (Da Ros, Antonutti, Martinoni e Mancinelli, ndr). Cosa pensa di questa tendenza?

Da Ros: Penso che costruire attorno ad un nucleo di italiani sia importante per avvicinare i tifosi e per creare identificazione. Il volto della nostra squadra è Coronica, ha un ruolo importante, anche se magari in campo non gioca tanti minuti. Sono tanti anni che è qui ed è un simbolo per compagni, società e tifosi.
Antonutti: Io, Da Ros, Mancinelli e Martinoni giochiamo nello stesso ruolo, anche se abbiamo modi diversi di interpretarlo. Una cosa da sottolineare è il fatto che giocatori con precedenti importanti in Serie A siano venuti a giocare in A2 in contesti di alto livello, ambiziosi e con grande seguito mediatico e di pubblico.


Interviste a cura di Guido Cappella (Area Comunicazione LNP)

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