Quando le coperte sono troppo corte è normale che la notte possa anche per un po’ passare serenamente, ma alla fine o i piedi o il petto restano al freddo, e ci si risveglia per forza di cose con il raffreddore. Tra giocatori assenti, altri forse partenti e ancora chissà, la Fortitudo a Trento fa la sua gara fin quanto può, tenendo il vantaggio fino ai primi dell’ultimo quarto prima che alla distanza tutto crolli: non ci sono centimetri, non c’è lucidità in attacco, e alla fine vanno bene le pacche sulle spalle e l’imbarcata non presa, ma è chiaro che manca sempre, sempre, qualcosa.

Si parte con quasi perfezione offensiva, tra appoggi in area ad un ispirato Groselle e buone aperture per le triple dei tiratori: 3 punti al minuto, Trento che ci capisce poco e viene strozzata nelle proprie azioni già a metà campo, e 21-8 dopo 7’. Si potrebbe sorprendemente dilagare, ma dal possibile +14 sputato dal ferro su tripla di Procida si chiude solo – diciamo – 25-17 per cesto allo scadere (e libero ciccato dopo sciocchezza difensiva di Groselle) di Bradford.

Tra Williams che spupazza Ashley, Procida che interferisce su un cesto di Benzing e il non poter rischiare tanto dietro per non esagerare con i falli, la Fortitudo si vede erodere più o meno tutto il vantaggio, evitando il sorpasso grazie allo sblocco di un precedentemente sbilenco Aradori. Il bresciano ne ha, Benzing non sbaglia mai, l’arco è un mercatino di Natale in anticipo, si torna a +10 (42-32) prima che qualche sbavatura – e il terzo fallo di Groselle, evitabile – limino al 42-37 del 20’.

La Effe rischia di collassare, specie perché Trento lancia i suoi assalti all’area e costringendo i lunghi bolognesi a difendere per quel che possono. Arriva il sorpasso, ma di nuovo è l’area a dar gioie e nuovo +7 prima e +10, lucrando liberi, poi. Trento è ripetitiva nel suo attaccare il centro area ma, quando funziona, si avvicina: -3, poi un cesto su rimbalzo di Groselle e San Canestro sputato su tripla di Bradford, e si regge 63-58 al 30’.

Si abbassa il quintetto per il quarto di Benzing, ma è il dover dare un attimo di riposo a Durham che fa male alla F, che si fa superare pur tornando subito, con rimedio di Baldasso, in parità. Però in attacco tutto diventa approssimativo, si perdono palloni concedendo contropiedi, e Martino fatica a trovare equilibri in una squadra con assenti e falli. Tra Groselle e Baldasso si spreca l’ultima possibilità, fine, in attacco mai una gioia. Ora, però, si faccia chiarezza su qualche posizione, prima che sia tardi.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92