Il coach della Virtus Sasha Djordjevic ha presentato in conferenza stampa l'esordio in campionato della Virtus, domani contro Roma alle 20.30.

Come arrivate all'esordio in campionato? “Dobbiamo ripartire dall'approccio avuto con il Fenerbahce, sia contro Roma che in tutte le altre partite. Ho la fortuna di avere giocatori che capiscono questo aspetto e lo hanno dimostrato in tutto il precampionato. Abbiamo lavorato molto bene. La prima è molto importante, davanti al nostro pubblico. Ci siamo salutati l'anno scorso con una bella vittoria contro Varese e con la promessa di proseguire su quella strada”.

Su quale aspetto avete lavorato di più? “Difesa, senz'altro. È l'aspetto cruciale del nostro cammino. Partendo da questo possiamo fare molte cose. Ho visto anche una squadra molto altruista e questo mi è piaciuto molto; l'anno scorso eravamo ultimi per assist e abbiamo lavorato molto su questo aspetto, senza vietare le qualità individuali ovviamente”.

Sulla Virtus Roma: “L'assenza di Jefferson dispiace per il giocatore e per l'avversario. Dyson porta energia e imprevedibilità, coach Bucchi è una vecchia volpe e nelle ultime uscite ha nascosto qualcosa. Lo rispetto tantissimo e rispetto molto anche il club”.

Su quali basi è stata costruita la squadra. “Senz'altro ho voluto costruire un team versatile, per avere tante armi su cui puntare. Ci vogliono chili e muscoli perché il basket vincente negli ultimi anni ha sviluppato molto l'aspetto fisico che permette di potenziare le qualità individuali. Stiamo lavorando per migliorare la fisicità quotidiana”.

Sulle rotazioni più corte per l'infortunio di Teodosic. “Vediamo, siamo attenti sul mercato. Spero di aggiungere qualcosa per non avere problematiche in futuro sperando che non succeda. Quando torna Milos avremo un'aggiunta importante, fino all'infortunio con la Nazionale ha avuto un bell'atteggiamento e svolto un buon lavoro”

Un bilancio umano da CT della Serbia. “Esperienza straordinaria, mi ha permesso di svilupparmi in tante direzioni. Dal punto di vista umano e professionale ho capito molte cose, mi sono convinto ancora di più sulle mie idee di basket. Una sfida continua, difficile fisicamente perché durante i tornei si dorme poco e c'è una grande adrenalina”.

Su Markovic che parla molto con i compagni. “È nel suo DNA questa leadership vocale. A volte lo porta ad essere troppo espressivo e ci dobbiamo lavorare”.

Sul possibile ruolo di anti-Milano. “Accetto tutte le sfide ma non penso che siamo l'anti-Milano. Prima viene Venezia che è campione in carica poi ci sono le altre. L'Olimpia è un riferimento per tutti su cosa bisogna fare per crescere. Spero che ci siano 5-6 club che possano arrivare a quel livello perché significherebbe che il basket italiano è cresciuto tanto e la Virtus può dare una mano in questo. Io mi sento pronto per dare un contributo come ho già fatto in passato”.

Sulle 32 partite di campionato. “Non sono poche. C'è bisogno di allargare il roster per chi fa anche le coppe per affrontare qualunque evenienza. Cercheremo di aggiungere qualcosa di giusto senza fretta. Il movimento italiano deve decidere se puntare sulla quantità o sulla qualità, mi piacerebbe avere la possibilità di dire la nostra. L'anno scorso mi ha colpito il caldo nei palazzetti durante i playoff, i giocatori rischiano molto e ne risente la bellezza delle partite”.

Su Mihajlovic. “L'ho sentito l'altro giorno. Siamo amici, parliamo di tutto, vedo che è più forte di tutto. Mi dispiace per la malattia che ha trovato un rivale così forte.”.

Sulla finale di Supercoppa. “Complimenti a Sassari. Tutti quelli arrivati a noi l'anno scorso sono da temere e rispettare, anche quelli arrivati dietro”.

Il video, grazie a Sportpress



(foto Virtus Pallacanestro)

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