Le parole di Sasha Djordjevic alla vigilia delle Final Four di Supercoppa.

“E’ la vigilia della partita più importante della nostra vita, come dico sempre di ogni singola partita che giochiamo. La F4 è un segnale, una competizione giocata bene malgrado le difficoltà, quelle che sono lì sul tavolo per tutte le squadre così come anche per noi. Abbiamo qualche problema fisico, Alibegovic ha avuto una distorsione, non si allenerà ma penso che domani ci sarà. Cose che capitano a tutte le squadre, problemi li ha avuti anche Sassari, squadra che io rispetto moltissimo e che sta portando avanti con continuità il suo progetto. E’ una competizione che porta ad un titolo, quindi per noi è importante. La affrontiamo seriamente, carichi, peccato non aver potuto ancora giocare in Fiera.Partiamo come tutte le squadre vedendo il campo solo domani per la prima volta.”

Arrivate alle F4 dopo una gara ad eliminazione diretta o quasi come Reggio. “E’ stata una gara tosta, quasi da playoff. Entrambe le società hanno puntato tanto su questo inizio, loro l’hanno giocata alla loro maniera. Noi siamo arrivati ad un forse ingannevole, in questo momento della stagione, +17: non siamo ancora abituati ad avere questi margini e non capiamo che possono essere recuperati. Ma l’abbiamo chiusa con carattere e voglia di vincere, continuiamo ora con questa qualità.”

Sfida tra miglior difesa e miglior attacco, più o meno. “Vincerà chi mette dentro un punto in più. Dico sempre che con l’attacco si vincono le partite e con la difesa si vincono i titoli. Io rispetto moltissimo il gioco di Sassari, sanno appoggiare la palla in post basso, hanno giocatori dominanti in quel ruolo, e le avversarie devono sapere rispondere. Non mollano mai, caratteristica della loro società, della loro terra e del loro allenatore”

E’ importante vincere per passare il turno o meglio pensare al processo di crescita? “Entrambe le cose. Vanno in parallelo, di certo è importante vincere una competizione dove tutti vorranno mostrare la propria faccia migliore”

Orgoglioso delle prove di Pajola? “Sempre orgoglioso dei miei giocatori. Posso a volte essere arrabbiato quando le cose non vanno nel verso giusto, ma c’è l’orgoglio di allenare tutti. E Pajola è uno di loro, sta crescendo, sta mettendo continuità, noi stiamo cercando di dargli compiti fisici, tecnici e tattici, e fa piacere a me come a tutta la società vedere come sta rispondendo”

Come sta andando Adams? “Deve incorporarsi nel nostro sistema, siamo felici di averlo, ha le caratteristiche giuste per giocare ad alto livello. Deve integrarsi, trovare le sue certezze: ieri abbiamo parlato, gli abbiamo spiegato che non c’è fretta. C’è differenza nel giocare in base agli obiettivi delle squadre, a volte non si deve ragionare sulla singola prestazione ma sul collettivo. Tutti quelli che hanno passato la quarantena stanno avendo alti e bassi, anche nelle altre squadre, perché stare chiusi in casa è difficile. Non è scontato, nel momento in cui metti le magliette da gioco, che tutto riparta nella maniera più facile solo perché hai il tuo nome sulle spalle. Arriverà il suo momento, non sono preoccupato. Lui è molto esigente con sé stesso, dopo un errore si arrabbia, ma si può essere vincenti anche se non fai paniere, come dite voi. Quando sarà contento delle sue prove cambierà anche la sua faccia, io per ora non devo essere ossessivo verso le prove dei singoli, anche perché questo evita la pressione di avere subito troppe aspettative”

E Teodosic? “Appena lo vedo glielo chiedo… non è facile partire, lui ha sentito questo acciacco ma si è allenato normalmente con lo staff medico che lo sta seguendo. Non è al massimo, si vede, ma ha fatto una ottima preparazione in montagna dove comunque eravamo in pochi.”

Ricci sarà il capitano per tutta la stagione? “Ora è il capitano, con meriti propri”

Rivedendo la partita di domenica, che giudizio dai ai tuoi due tecnici? “Dovreste darlo voi pubblicamente. Ho protestato perché se noi siamo a 12 falli e chi ci mette le mani addosso ne ha solo 3 è giusto protestare. Sentirsi rispondere ‘hai ragione ma non possiamo fischiare tutto’ non va bene: il basket è una scienza esatta, ci sono regolamenti, e quando hai la palla tra le mani le regole limitano i tuoi passi. Naismith è stato un genio, l’unica funzione del corpo al quale il cervello non dà impulsi è il camminare. E ora il nostro cervello deve sapere che palla in mano non si possono fare certi movimenti, i regolamenti vanno rispettati altrimenti il nostro lavoro viene danneggiato ingiustamente. E a me le ingiustizie non piacciono: ho i miei criteri, forse saranno sbagliati, ma intanto abbiamo mandato il video a chi di dovere. Se mi concedi due passi devono essere due e non sei o dodici, altrimenti cambiano le geometrie della difesa: non chiedo aiuti, chiedo che le regole vengano rispettate”

Cosa ti è piaciuto di più finora, e cosa ancora no? “Altruismo. Siamo una squadra di altruisti, quando ci sono tanti turnover non ci sono tanti assist, a volte non ci capiamo ancora al 100%, stiamo cercando automatismi. Le palle perse hanno tante cause, su questo dobbiamo lavorare. A poco a poco miglioreremo, è stata bella la nostra reazione dopo la sconfitta con la Fortitudo e lì ho visto che siamo sempre noi. Non ci piace perdere, ma ora dobbiamo anche pensare al fatto che ci piace vincere”

Vedremo una Virtus già diversa? “Mi basta vincere di due punti.. però abbiamo lavorato bene, oggi il volume di allenamento sarà minore ma stiamo andando bene”

Forse Markovic non è ancora al livello degli altri. “Sì, per i motivi detti prima, o anche perché ha una massa di muscoli – alcuni inutili per la pallacanestro – che devono ancora essere attivati. Lui ha passato questo periodo di inattività nella maniera più difficile, è rientrato solo all’ultimo nostro allenamento a Folgaria. I giocatori con fisico asciutto, tipo le guardie, entrano in forma prima, e in questa Supercoppa lo hanno dimostrato Punter o Taylor. Altri hanno bisogno di tempo, come Hunter che in estate perde chili e li recupera qua, allenandosi e mangiando bene.”

L’altra semifinale. “Rispetto la continuità di Venezia, che dimostra come costruendo le squadre in un certo modo arrivi a grandi risultati. Milano è una squadra che ha già dimostrato tantissimo, ha una prepotenza nel gioco e penso di poterlo dire senza che mi arrivino lamentele. Massimo rispetto per la qualità e la fisicità, hanno ambizioni chiarissime e hanno fatto scelte che già si vedono e a cui noi dovremo rispondere”

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