Dino Meneghin è stato intervistato da Giorgio Burreddu su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sulla Virtus 2018-19. E' una squadra di buon livello e con una società di persone molto competenti. A cominciare dal suo coach.
Che allenatore è Sacripanti? Uno che ha grande esperienza nel gestire un gruppo composto da tanti stranieri. Ne ha portati molti in Italia, alcuni di qualità. E un ottimo allenatore per i giovani, li sa gestire. E' la persona giusta.
Il suo punto di forza? Saper parlare. Tratta i giocatori nel modo adeguato. Un giorno andai a vedere la sua Nazionale giovanile giocare un torneo intitolato al mio papà e vidi il suo metodo.
Che campionato sarà? Spero bello come gli ultimi due o tre. Milano è sempre la squadra da battere. Però negli ultimi anni abbiamo visto Sassari, Venezia, Trento, Brescia e Torino. Realtà che crescono, e questo dà sale alla competizione.
E la Virtus? Ha sulle spalle il macigno del passato, quando c'erano Danilovic, Ginobili, Messina. Con la politica dei piccoli passi può invece fare bene e tonare a essere la Virtus che conosciamo. Non una meteora.
Il ritorno in Europa sarà una distrazione? No, l'esperienza in una coppa è sempre ottima. Perché è bello quando una società storica torna a giocare in campo europeo, e poi dà stimoli ai giocatori che vogliono mettersi in luce. Magari all'inizio il doppio impegno sarà faticoso. Ma Bologna è comoda, c'è anche l'aeroporto.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91