La speranza è che, alla fine dei conti, oggi sia stata l’ultima partita di, diciamo, precampionato. Con due assenze importanti, una per forza e una per scelta (il Mancinelli lombato e il Roberts ora pronto per essere portato al Marconi, o al casello dell’autostrada), la Fortitudo è troppo corta e sfilacciata per tenere botta contro Mantova, e vittima di atroci inesistenze difensive finisce a -20 a metà secondo quarto rendendo complicato, e quindi impossibile, cercare di risalire. Con il solo Candi a far bimbi baffuti davanti, ma con nessuno, dietro, a fare il proprio lavoro: se non si arriva a proporzioni di sconfitta inquietanti è perché, alla fine, Mantova si limita a gestire senza andare oltre. Giornataccia, e ora vediamo cosa sarà Nikolic.

Non sono nemmeno male, le prime battute, con la Fortitudo che cerca di andare in area e trovar facili punti in Knox. Però Mantova fa la stessa cosa, e la fa molto meglio perché Bologna, di difendere, proprio non ne ha voglia né occasione. Così, dopo aver fatto più o meno pari e patta nei primi 5’, la gara diventa una salitona: 12-0 di parziale mantovano, nessun punto del campo dove un fortitudino riesca a tenere il proprio uomo, e sono quasi 20 punti beccati in metà quarto, con Mantova al 70% al tiro e 32-19, dopo essere stati doppiati a -16, al 10’.

Boniciolli avrà anche urlato nel miniintervallo, ma le cose riescono anche a peggiorare: non si torna in difesa, non si ruota, si lasciano tiri facili un po’ a tutti, e in attacco solo le incursioni di Candi limitano (si fa per dire) danni che parlano di -21, 48-27, al 14’. Martelossi si permette di tenere a riposo i suoi mori, ma dopo l’ennesima azione in cui la difesa bolognese viene ischerzata da secondi tiri e rimbalzi facili, le cose paiono cambiare. Con più demerito interno che meriti esterni, Bologna fa 8-0 di parziale sfruttando falli altrui in attacco, compreso un antisportivo, e perse senza vere e proprie fauci a mordere. Potrebbe essere roba buona (53-42), ma due volte Corbett viene lasciato libero e sono sei punti, per il 59-44 del 20’.

Mantova rallenta un po’ ritmi che l’avrebbero portata, tenendo quella media, a rischiare i 120, e la Fortitudo piano piano cerca di rosicchiare, specie quando Candi, liberato da vincoli di regia, può fare l’attaccante senza se e senza ma. Gli va dentro di tutto, ma tutto fa brodo per tornare, per pochi attimo, alla singola cifra di divario (67-59). Dura poco: si concede ancora qualcosa che non si doveva concedere, ed è 75-60 al 30’.

Ormai accettata la sconfitta, la partita Fortitudo non va oltre il tentare di evitare il centello, con Mantova che si mette in riga senza che altro capiti. Knox ne mette qualcuno ad ingrassare cifre pinocchiesche, Candi continua a far miracoli offensivi, ma è troppo tardi per rimetterla in piedi, quando Montano fa il -6 a 30” dalla fine facendo capire che, chissà, ad evitare certi passaggi disastrosi a metà gara, chissà cosa sarebbe potuto essere.


(foto Schicchi - il Resto del Carlino)

VIRTUS, OGGI A SCANDIANO AMICHEVOLE CON REGGIO EMILIA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE