Con la Fortitudo a due vittorie dal pareggiarne il record, il Carlino ha sentito Mauro Di Vincenzo, che nel 1987-88 arrivò a quota 11.

“Probabilmente il record verrà battuto, ma dormo sereno, l’importante è incassare il premio, ovvero la promozione, alla fine.
Questa squadra è stata costruita con saggezza, con due americani che offrono un contributo tecnico e di personalità. Vedo Pini e mi rendo conto quanto sia cresciuto, rispetto allo scorso anno, con Leunen di fianco. Cinciarini entra e cambia le partite. Rosselli-Albertazzi? Daniele non era appariscente. Gli bastava un'occhiata per spiegarsi con i compagni. Non conosco il carattere di Rosselli, ma come impatto, penso sia simile. Leunen-Garnett? Leunen è più completo, ma sono comparabili. Bill dava tanto in difesa. Direi che l'altezza è un punto in comune. Detto questo, Matteo mi piace molto. Lo avevo già visto lo scorso anno, è bravo.
Punti di contatto tra me e Martino? Non lo so, ma ha assemblato la squadra con oculatezza. E la fa giocare bene. Se posso permettermi un consiglio, da allenatore veterano, gli suggerirei di essere meno frenetico e contestare meno gli arbitri: questo offre un alibi ai giocatori.”

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI