L'ultima volta in A1 non andò benissimo: tripla di Vukcevic, sconfitta (ci si sarebbe arrivati anche senza tripla, ricordando una monetina in testa ad un giocatore Virtus e chissà quale sarebbe stato il post) e piede e mezzo in A2. Poi varie ed eventuali: quello in A2, o quello di Supercoppa dove però ci fu l'anomalia del Paladozza bianconero e della Unipol biancoblu. O il derby senza pubblico, sempre a Casalecchio. Ma, come detto, per un derby di casa Fortitudo, con pubblico, in Azzarita, si torna indietro di 13 anni.

Il derby di domenica sarà quello con maggiore distanza, economica e non solo, tra le due squadre: Fortitudo nei bassifondi e a rischio retrocessione da un lato e Virtus Campione d'Italia in carica era già successo nel 1985, ma in quel caso l'avversaria bianconera era sfiatata dal post Stella e a metà classifica, e non era certo quella infinitamente lunga e ambiziosa di oggi. (Poi magari facciamo presente che quella Yoga chiuse comunque al terzultimo posto, roba che 37 anni fa era il biglietto per la A2, ora sarebbe San Luca a piedi, all'indietro). Ci sarebbe da pensare a questo, per affrontare la domenica nel modo corretto: va bene che a Treviso la testuggine Fortitudo ha portato a casa una vittoria ossigenante, ma tutto passa dal ricordare che di là c'è l'Everest, e qua siamo a piedi, in pianura. E già una volta, a dimenticar 'sta roba, Natale 2019, finì a schifio.

La Effe ci arriva sperando di recuperare almeno Feldeine, in una squadra che altrimenti ne ha sei più uno e che mantiene la propria coperta cortissima: Durham non ha un cambio, Borra non può diventare un fenomeno da un giorno all'altro, e per saggiare le differenze basterebbe pensare a come Ruzzier e Tessitori, che di là tendono a guardare il campo con il telescopio, qua sarebbero manna (con la minuscola) decisiva. Così però stanno le cose, nella settimana del rimpasto consorziale e della - prevedibile - conferma di Pavani alla presidenza. E allora, che fare per provarci? Ricordare che la Fortitudo ha battuto la Virtus quando aveva ben presente di essere Davide di fronte a Golia senza proclami e presunzioni, mettendo in preventivo che il filotto di vittorie necessario per la salvezza potrebbe anche prescindere dalla domenica sera e che anche vincendo ciò non significherà aver risolto tutti i problemi.

Insomma, ce la faremo a capire che il derby, specie in queste condizioni, è davvero una partita come un'altra? Come dite? Non ce la faremo? Vero. D'altronde non siamo a Basket City per niente.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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DERBY, IL PREPARTITA VIRTUS