Matteo Boniciolli - Innanzitutto credo che oggi Basket City abbia dato di sé una immagine straordinaria in Europa, non solo in Italia, e lo dico senza polemiche. Ma non sempre riesco a vedere le gare di serie A1 oltre il decimo minuto, capendo i miei colleghi che devono lavorare con sette stranieri. Grande vittoria del basket italiano, per la Virtus l’ha vinta Spissu, per noi la stavano vincendo Montano, Candi, Italiano e Ruzzier, che ha giocato per la prima volta senza la maschera. Ho fatto i complimenti ai miei, non voglio suscitare ire, ma il divino Ettore avrebbe detto che è un pareggio. Ai miei ho chiesto perché non abbiamo giocato allo stesso modo in altre volte, quando con Udine, Imola, Piacenza e Verona – che rispetto – abbiamo perso. Soddisfatto della prestazione, dormirò poco, ma quando si inizia un percorso come il nostro la consapevolezza arriva attraverso gli errori, e spero che i miei capiscano che prove incomprensibili, come atteggiamento, non debbano essere ripetuti. Con questo atteggiamento, e con uno straniero che faccia qualche punticino, nel ritorno facciamo 15 su 15. Ringrazio Nikolic, che pur sapendo che tra due settimane dovrà trovarsi un lavoro, si è fatto siringare per giocare, e questo per me vale come 20 punti di chi sa di essere a roster. I miei giocatori hanno brontolato per gli arbitri, ma noi abbiamo sbagliato i tiri decisivi, e parlare di arbitri è da perdenti. In una gara di bellezza straordinaria dobbiamo ricordare che io e Ramagli siamo tutti i giorni in allenamento a rompere i coglioni a tutti i giocatori, e non solo a gestire sette americani: abbiamo perso sbagliando allo scadere in due occasioni, e alzi la mano chi non pensava che avremmo perso di 20. Ecco, ora andiamo a Verona con atteggiamento diverso rispetto a quello della gara di casa. Sapendo che la Virtus tira bene da 3, abbiamo fatto scelte difensive chiare per negare loro gli extrapassaggi, perché hanno gente maestra nel passarsi la palla. Per 35’ abbiamo cancellato questa opzione, poi abbiamo dovuto cambiare rimanendo comunque in partita. Dal punto di vista strategico è stata una gara importante, abbiamo segnato 86 punti, e ora dobbiamo trarre beneficio dalle nostre scelte, perché il problema non è perdere di uno contro la Virtus, ma chiedersi dove eravamo in altre sconfitte. Quando poi lo capiremo, oltre ad aggiustare cose che non sono andate a buon fine a partire da Roberts – e non lo potremo fare prima della terza di andata, per uno strano modo di fare i calendari, a cazzo come spesso succede in questo mondo. Le prime che giocheranno contro di noi nel girone di ritorno saranno avvantaggiate rispetto alle altre. Ora la classifica conta meno di zero, lo ricordo, esco dalla partita con sensazioni positive e spero che i giocatori capiscano che non si va a Imola in gita, non si gioca con Udine terrorizzati dalla famosa 3-2 di Lardo. Io questa estate mi sono sbattuto come un assassino per aiutare Sorrentino a trovare una squadra, poi ho sentito qualche incauto dire che Sorrentino è meglio di Ruzzier, per farvi capire la nuvola di puttanate e cagate che ci circondano. Ruzzier ha iniziato con la maschera, poi io – che sono anche suo zio – gli ho detto di non rompere i coglioni e giocare, da uomo, senza maschera. E oggi ha giocato da Ruzzier: prima non è che avesse litigato con lo zio o con la nonna, era rotto. Montano ora ha il problema di domani, perché dovrà stare sul pezzo sempre, non una volta sì e due no. Italiano in questi climi si esalta, Mancinelli ha giocato da campione, poi non possiamo chiedere a Raucci e Campogrande di fare più di quanto non fatto. Ora speriamo di avere un simil Umeh: leggevo un cattedratico per cui io avrei dovuto chiedere scusa di non so cosa, abbiamo sbagliato una scelta in tre anni. Ma, ripeto, la chiave è che se vuoi diventare un giocatore di altro livello non te la puoi fare addosso contro Udine


Alessandro Ramagli - Fino a quando ho avuto il controllo di quello che è successo, è stato tutto molto bello da godere. Il modo in cui l’evento è stato confezionato, il modo in cui i tifosi l’hanno reso particolare, il modo in cui i giocatori lo hanno onorato, e anche il fatto che l’abbiamo vinta. Non rimarrà una partita dimenticata da una parte, anche se non è stato giocato ai massimi livelli italiani o europei, ma c’è stato tanto di significativo dopo 8 anni. Non è stato un derby banale, spero che anche il dopo partita sia stato degno di questo evento. Ho detto ai ragazzi che questa partita poteva essere una tempesta, e ne siamo usciti diversi da come siamo entrati. Tutti, quelli che hanno giocato, che hanno giocato poco, che non hanno giocato e che non giocheranno più, e ne siamo usciti migliori e non solo perché abbiamo vinto. E’ una gara che ti lascia sensazioni, e pur non volendomi mettere nei panni di chi l’ha persa penso che abbiano fatto uguale anche loro. Ce la meritiamo tutta, siamo stati ad un passo dal cedere ma non abbiamo ceduto, trovando sempre risorse. Ringrazio Ndoja che non avrebbe dovuto giocare, ma ora non lasciamoci condizionare dall’onda del derby, altrimenti non ne usciamo bene. Godiamo con una pizza, oggi ci possiamo mettere anche caviale e champagne. Ndoja? Vedremo dopo il 10.

Matteo Montano - Abbiamo dato un grande spettacolo, mi rimane comunque l’emozione del primo derby, ma anche tanto dispiacere per avere perso con un mio errore finale. Bicchiere mezzo pieno, gara decisa da episodi in un contesto unico e strepitoso. Avessimo giocato così contro Udine e Piacenza il risultato sarebbe stato diverso, servirebbe questa mentalità sempre, d’ora in poi

Marco Spissu - Contento della vittoria, anche dopo un supplementare in cui siamo arrivati stanchi. Siamo finiti sotto di 6, ma lì è nata una scintilla che poi ha acceso il fuoco della vittoria di squadra. Non so se sia stata la mia migliore partita, di certo davanti ad una simile atmosfera non avevo mai fatto questi numeri. Oggi è entrato anche il tiro da 3, abbiamo attaccato il ferro bene, sono contento così. La gente parlava del derby da agosto, anche quando camminavo per strada, poi io ci tengo molto a queste sfide personali, anche in Sardegna ci sono tante squadre con cui hai rivalità e che vuoi battere. Io ci metto sempre l’anima, come va va, oggi ci è andata bene e per questo siamo contenti. Ma ora non ci vogliamo fermare: siamo primi, non lo neghiamo, ma non stiamo a guardare la classifica sapendo che nei playoff le cose cambiano.

Il video delle interviste post-partita, realizzato da Laura Tommasini di Sportpress


DERBY 104: PAGELLE E STATISTICHE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE