Il coach della Fortitudo Luca Dalmonte è intervenuto a "Scusate l'interruzione" su Radio International.

Sto bene, abbiamo fatto due percorsi, uno in Europa che domani si chiuderà, uno in Italia. Sono due situazioni diversissime, l'Europa è nata col piede sbagliato, anche per infortuni o altro a suo tempo, in un girone a 4 se non inizi bene è tutto in salite. Nella mia gestione abbiamo avuto infortuni da gestire, spese fisiche e roster ridotto. E' stata una situazione da gestire più che da vivere. Domani chiuderemo, e saremo al completo, pur con una squadra di livello e motivata.
In Italia stiamo cercando di risalire e darci un'identità e un sistema. Sappiamo che domenica inizia il girone di ritorno, per noi. Il desiderio è di giocare un girone di ritorno differente sia nelle modalità che nei risultati, stiamo lavorando per questo. Dopo due weekend di inattività giocare in coppa è un fatto positivo che può aiutare a riattivarci.

Ambire a qualcosa in più della salvezza? La proiezione sull'organico deve essere supportata dai fatti, se no è pericoloso e fuorviante. Oggi siamo ai confini della zona pericolosa, e ci dobbiamo sentire tali a ogni palla a due. Diffido di vedere qualcosa di differente, se non un domani domani attraverso i fatti, dopo esserci creati una situazione reale. Oggi tutto ciò non è, dobbiamo sentirci dentro a questa situazione di pericolo. Se siamo consapevoli e realisti avremo le forze per uscire dal pericolo nel più breve tempo possibile. Dobbiamo stare sul quotidiano senza altri pensieri.

La convivenza di Aradori e Banks? Ce lo si chiede dall'estate. Io li ho avuti pochi giorni insieme, ora ho il piacere di averli entrambi. Sostengo che l'intelligenza emotiva e cestistica di entrambi, e che entrambi prima di pensare al nome dietro debbano pensare al simbolo sulla maglia davanti, possa portare a un buon equilibrio e convivenza. Mi affido a loro e alla loro intelligenza. Difensivamente serve il contributo di tutti, e loro devono essere responsabili come tutti.

Usare l'ultimo visto per prendere un "quattro"? Withers è un'ala, è un "quattro" molto perimetrale che si avvicina al tre. Io credo che oggi dobbiamo ragionare per il roster che abbiamo. Ieri sera ci siamo allenati tutti insieme per la prima volta. Causa stop e assenze varie non era mai successo, con il roster di oggi. Siamo concentrati su chi c’è, e nel fare il meglio possibile. E stare insieme in palestra per ritrovare equilibrio e conoscersi dentro al campo.

L'assenza del pubblico? Non voglio essere populista. La sensazione di assenza e mancanza è certa, per i giocatori che vivono di emozioni è penalizzante, perchè la loro professione vive e soprattutto di questo. Ed è un dato di fatto che il pubblico della Fortitudo è sempre stato un fattore. Siamo orfani di questo. E' necessario che i giocatori ascoltino il rumore dentro se stessi per produrre quelle emozioni mancanti. Per il futuro, non si può fare previsioni oggi per presenze dopo Pasqua. Siamo figli del domani, e non più tardi.

Obiettivo personale della stagione? Il mio obiettivo personale non è può essere distinto da quello della squadra. Ogni giorno per accompagnare la Fortitudo nel camnmino fino a fine stagione. Sono realista, l'obiettivo è mantenere la categoria, salvare la Effe a ogni costo, in anticipo ma anche all'ultima giornata con un tiro da metà campo, estremizzo. Dobbiamo fare il meglio possibile ogni giorno. Se è così, quando ti guardi allo specchio, hai già vinto.

(Foto BCL)

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