Le parole di Luca Dalmonte a 48 ore dalla sfida casalinga con Trieste.

“Ci aspetta una partita che ha tanti significati e motivazioni dal punto di vista dell’approccio, contro una squadra che ha una identità ben precisa, figlia di una gestione straordinariamente pluriennale da parte dell’allenatore, Dalmasson, che è lì da tanti anni e con stagioni dai differenti obiettivi. Ma ha creato una mentalità, ha portato risultati, cambiando giocatori prima e cementando il gruppo poi. Le sue squadre sono assolutamente identificabili per come giocano e come si esprimono, e questo è un complimento: è un basket essenziale, di grande energia in difesa ma anche in attacco, sanno sporcare le linee di passaggio e, comunque, hanno due giocatori per ogni singolo ruolo. Questo permette loro di avere 40’ di grande intensità, di atletismo sugli esterni, e noi dovremo essere molto attenti alle nostre esecuzioni offensive, per reagire alle loro difese. Davanti hanno Fernandez che è un giocatore chiave, esterni terminali capaci di attaccare ogni possesso, intelligenza sotto canestro, e una generale vastità di alternanza. E importanti gli italiani, che hanno vinto la gara con Reggio. Dovremo riconoscere i loro pregi, limitare le loro qualità, e raschiare le nostre, di qualità, per fare bene”

La situazione infermeria. “Ad oggi dovremmo avere due rientri, e anche questo sarà un processo che avrà bisogno di sensibilità da parte di tutti, perché ogni rientro deve avere gradualità di aspettative sia da parte di chi entra che da parte di chi accoglie. Questo ci porterà ad avere più rotazioni e intensità. Parlo di Fantinelli e Saunders, che si stanno allenando e che vedremo nei prossimi giorni che tipo di gara potranno dare. Ma questo non deve andare ad intaccare quello che stiamo cercando di costruire”

La situazione di Banks? “Oggi si allena. E’ una problematica ancora in essere, che deve essere gestita, ma si sta allenando”

E’ la partita che può cambiare i vostri obiettivi? “Il nostro obiettivo, e lo dico seriamente perché ci credo, è essere sempre al meglio delle nostre possibilità per ogni singolo evento. E dobbiamo restare ancorati all’unica palla a due che ci deve interessare, ovvero la prossima. Non scivoliamo o inciampiamo nel guardare troppo avanti, perché può essere dispersivo o fonte di distrazione. Stiamo sul presente. Ci sarà un tempo in cui si potranno fare altre considerazioni, non so quali, sul futuro. Ma non adesso”

Comunque in questo lasso di tempo la squadra è cambiata e continuerà a cambiare, ad esempio non abbiamo ancora visto assieme Baldasso e Fantinelli. “Ci tiene vivi nell’esercizio delle ipotesi, capire come si comporteranno i giocatori in certi accoppiamenti. Per me l’immagine è chiara: se cambiano i protagonisti, perché la partita può portare a ciò e non perché lo decidiamo prima, noi dovremo essere in grado di essere camaleontici, mantenere la nostra organizzazione. Questo ci permette di superare eventuali assenze o calcoli su chi prende i tiri o su chi fa canestro. Solidità e presenza, questo determina i risultati e deve essere l’obiettivo di tutti. Si può essere protagonisti con 10 blocchi, rimbalzi, tuffi, passaggi, piuttosto che con la somma dei tiri. Per quel che riguarda Fantinelli e Baldasso, fanno parte di una rotazione di esterni che prevede anche la loro presenza contemporanea, avendo caratteristiche diverse. Quando questo capiterà ancora non lo so dire, ma possono giocare assieme, se non oggi domani, o dopodomani”

Esiste una cura Dalmonte, per come certi giocatori sono rinati? “Ci sono vari modi di porsi. Io cerco onestà nei rapporti, serenità, e relazioni che non devono per forza essere di abbracci ma anche di scontri. Però, ripeto, le relazioni sono alla base di ogni fattore tecnico: non c’è una cura Dalmonte, ma rapporti tra persone che determinano, di conseguenza, il mio benessere e quello dei giocatori. Io mi riconosco in queste modalità.”

La situazione di Happ ha favorito la crescita di Totè? “Non pensiamo sia andata così. Leo è stato bravo a cogliere l’occasione. Poi, con il rientro di Cusin, Totè ha giocato quasi solo da 4, quindi l’assenza di Happ non ha inciso. Eventuali uscite? Leggo quello che viene scritto”

Sta crescendo anche Palumbo. “La capacità di cogliere le opportunità sta alla base di tanti progressi. Mattia è stato bravo a prenderla, cercando di migliorare il suo status. Dovrà essere altrettanto bravo a conservarlo per il prossimo futuro. Che sia uno status funzionale alla squadra, al suo miglioramento: è un investimento a medio-lungo termine da parte della società, che va curato e protetto. Anche in Turchia, contro una squadra molto forte, ha fatto il suo.”

Il video Fortitudo, reso disponibile da Sportpress.



(Foto Ciamillo)

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