Il General Manager della Virtus Sandro Crovetti è intervenuto alla trasmissione “Tris di Jack” su Radio Bologna Uno.

Ecco le sue parole:
Cosa non gira in questa Virtus? Non sta rispondendo alle aspettative secondo cui l’avevamo costruita. L’anno scorso stravolgendo tutte le attese e partendo anche da -2 siamo arrivati ottavi, con un campionato assolutamente straordinario, abbiamo confermato un nucleo di giocatori e con altri non ci siamo riusciti, pur cercando di farlo, e quindi abbiamo rinnovato per il 50% questa squadra, con l’obiettivo di consolidare un risultato, ovvero non giocare per lo scudetto o per le semifinali, ma lottare per un ottavo-decimo-dodicesimo posto e fare un campionato tranquillo. Il precampionato non ci è stato amico perchè i nostri due giocatori più importanti, Pittman e Ray, hanno avuto subito infortuni importanti, poi Ray ne ha avuto un altro nella partita con Pesaro: questi eventi hanno scombussolato la maturazione di giocatori nuovi come Williams e Odom. Ricordiamo che l’anno scorso un giocatore che ha finito molto bene come Hazell nella prima parte di campionato fece molta fatica, come la fece Gaddy. Quando arrivano giocatori nuovi in un campionato comunque molto competitivo - poi si può dire che è di basso livello o di medio livello, ma in testa di sono squadre a sorpresa come Cremona e Pistoia - devono fare un periodo di adeguamento. Sicuramente abbiamo sulla coscienza la sconfitta con Caserta, +4 a 18” e poi persa al supplementare contro una squadra rimaneggiata, se no oggi avremmo otto punti come Cantù, e saremmo nel gruppo di quelle che non sono immediatamente nei playoff. Invece abbiamo sei punti, sono assolutamente pochi, e facciamo molta fatica in trasferta. E’ chiaro che ci manca tantissimo il talento di Allan Ray, che l’anno scorso è stato uno dei migliori giocatori del campionato. In più c’è la mancanza di talento di qualche giocatore che ci ha deluso rispetto alle aspettative, e siamo in questa situazione che non è quella che avevamo previsto all’inizio.

Da un punto di vista economico non conveniva tenere White e Hazell? Noi abbiamo confermato Ray e Gaddy, loro due ci hanno chiesto di aspettare la fine della stagione. Abbiamo fatto delle offerte, ma uno è andato a prendere il doppio, l’altro più del doppio. Hanno avuto ragione loro. Noi come obiettivo avevamo quello di prendere un centro di un certo livello e abbiamo preso Pittman, e in poche parole la coperta arrivava fino a un certo punto, non avevamo un budget che ci consentisse di tenere tutti i giocatori con cui abbiamo parlato. Ed è ovvio che un Williams è costato come l’Hazell dell’anno scorso, Odom anche meno. Abbiamo puntato sulla conferma di Ray, su un giocatore importante come Pittman, e su giocatori italiani che comunque hanno una buona valutazione nel mercato. Una parte del budget va anche ai tre giocatori italiani più importanti che sono Mazzola, Vitali e Fontecchio.

Un pregio della Fondazione è che onora sempre gli impegni presi? Io sono entrato in società il 14 ottobre 2014. Da quando sono lì, prima affiancato dal presidente Villalta e ora dal consigliere delegatoFornaciari, noi il 10 del mese abbiamo sempre pagato regolarmente gli stipendi di tutti, non solo i giocatori ma anche tutti i collaboratori del settore giovanili e così via, e il 16 abbiamo onorato gli F24 del settore professionistico, altrimenti si prendono delle sanzioni. I nostri F24 sono “purtroppo” molto corposi, dico purtroppo tra virgolette perchè la scelta della società è stata quella di dichiarare completamente i contratti. Tenete conto che la Virtus è una società che nel suo budget ha delle cose un po’ speciali. C’è una scelta, che è sempre stata condivisa da tutti, ed è quella di investire “per statuto” ogni anno nel settore giovanile che potrebbe valere un club di serie B, e in serie A ci siamo noi, Reggio Emilia - che ha fatto scelte differenti puntando più sugli stranieri che sugli italiani - e poi ha cominciato Venezia. Le altre, comprese quelle che vincono lo scudetto, hanno altre società a fianco e con 30-40mila euro se la cavano. Noi abbiamo otto giocatori in foresteria, dai 14 ai 17 anni, c’è dietro tutto un lavoro di un certo tipo. Baldi Rossi era un nostro giocatore e adesso probabilmente andrà in Nazionale, e ne abbiamo portati altri. E’ una politica della Virtus che prevede che la proprietà si impegni anche in questo senso. E in più noi gestiamo una struttura come quella dell’Arcoveggio, che è una struttura fortemente impegnativa che nessun altro club ha. Io non ero mai stato in un club che ha tutto questo impegno, ma le luci all’Arcoveggio si accendono alle 8.30 del mattino e si spengono alle 23, c’è una continua attività.
Il tifoso potrebbe dire: ma che cosa ce ne frega, fate come Capo D’Orlando o Cremona e compagnia che puntano tutto sul fare la squadra. Ma questa poi non è più la Virtus, bisogna intendersi un pochino su questi tipi di discorsi. L’impegno della Fondazione è totale, a 360°, non solo sulla prima squadra ma su un concetto di sviluppo del settore giovanile che in Italia facciamo noi e pochi altri.

Ci sono giocatori - stranieri ma anche italiani - che non stanno rendendo come pensavamo. L’anno scorso è andato tutto bene, ma c’è un fattore che non si compra nè al mercato nè in farmacia, ed è la chimica, che avviene nello spogliatoio, dove non entra nessuno. Ma non è perchè i giocatori non si vogliono bene, o ce l’hanno con l’allenatore, o si allenano male. Io non ho nessuno di questi problemi. Dall’inizio dell’anno non ho dovuto richiamare nessuno perchè va fuori la notte, l’anno scorso accadeva con qualche personaggio, ma io so bene che questo conta il giusto, non possiamo chiudere a chiave nel monastero gente di 23-24 anni. Diciamo che la chimica non umana ma tecnica, non si è rivelata azzeccata. Evidentemente nel fare la squadra abbiamo fatto degli errori. Ma tu questo lo sai solo quando metti in campo la squadra nelle partite che contano, in campionato. Ad agosto noi dirigenti siamo convinti, come gli allenatori, di aver fatto il meglio possibile con i denari che avevamo a disposizione. A volte va, a volte non va. Quest’anno non sta andando. Ci stiamo interrogando, sul mercato siamo già intervenuti con Fells che ha fatto l prime due partite bene, le altre due male e si sta adattando a questo campionato. Abbiamo pochi movimenti da fare: o scambiamo Williams - giocatore che è andato sotto processo - con un altro, avremo un acquisto nuovo ai primi di febbraio che è Allan Ray, è chiaro che dovremo arrivare fin là con dei punti in classifica. Di questo siamo assolutamente consci.

Le avversarie per la salvezza però si rinforzano? Torino e Pesaro hanno fatto il nostro stesso movimento, hanno usato il sesto visto, come abbiamo fatto noi per Fells quando Ray è uscito definitivamente. Fells comunque è un giocatore quotato, prima della partita di Trento i dirigenti di Trento mi hanno fatto i complimenti per l’ottimo acquisto di un giocatore che avevano seguito anche loro. Non è un signor nessuno. Ha sbagliato due partite e questo è innegabile, ma Torino e Pesaro hanno fatto gli stessi movimenti di Bologna in questo momento.
Dyson però sembra più pronto di Fells? E’ una questione di scelte tecniche differenti e di costi importanti, anche per 4-5 mesi.

Valli rischia? No, non rischia.

Williams verrà sostituito? Di lui non siamo contenti, mentirei se dicessi il contrario. Ci vuole un’alternativa che sia valida. Noi possiamo prendere un giocatore comunitario - e il mercato comunitario offre molto poco - o un americano già vistato con 5 partite. Di questo genere qui ci sono giocatori che sono o come Williams o peggio di Williams. Se devo cambiare un gatto con un altro gatto… cerchiamo nel caso una scelta di livello, non al risparmio.
Non c’è quindi la certezza che Williams arrivi a febbraio? Non è bello dichiararlo ma il giocatore continua a deludere, purtoppo non si sta adattando alla serie A.

Escludiamo a priori l’operazione fatta da Cantù? Sì perchè per noi avrebbe un costo stratosferico, dovremmo mettere a sedere due giocatori e pagarli, pagare 40mila euro della multa e rinunciare al premio italiani, dove siamo secondi e terzi nelle due classifiche e in più spendere i soldi per un altro giocatore: un pacco da mezzo milione di euro.

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