A volte dal vantaggio si collassa, a volte dallo svantaggio si va a vincere. Brutta e sporca, ma alla fine la Fortitudo riesce a far sua la partita con Forlì mettendola anche in bagarre (un tecnico contro Boniciolli è funzionale ad un leggero cambio di metro arbitrale), risolvendo una questione che stava diventando complicatissima. Con l’acciaccato Fultz e Bryan fuori, a chiuderla sono Mancinelli e Gandini, protagonisti di un ultimo quarto dove c’è chi ne aveva ancora e chi no. E chi ne aveva, compreso il nuovo arrivato Rosselli con un libero nel finale, l’ha portata a casa.

Minuto di raccoglimento per la scomparsa di Pierfrancesco Betti, poi tanti problemi in difesa, con il piccolo Naimy a non accorgersi nemmeno che provano a difenderlo, e prodotto sia per sé che per lunghi altrettanto liberi a ricevere il prodotto. Boniciolli cambia subito McCamey, ma si resta indietro: Rosselli bagna il piede dopo 8’ e le sue prime due bocce sono un lancio in touchdown coast to coast per Mancinelli e una tripla, ma all’intervallino è 25-21 Forlì.

Ricordato dalla Fossa l’anniversario della strage del Salvemini, si riparte con le rudezze di Gandini a mettere temporanamente Bologna con il naso avanti, ma dietro si continua a ballare liscio, polka e mazurka. Naimy pare Djordjevic per come riesca ad uccellare gli avversari, ed è un attimo tornare 35-43 e con Fallucca a sbagliare il possibile undicello ospite. La difesa prova a diventare più dura, Pini investe Naimy innervosendo gli animi, ma per fermare il regista forlivese ci vorrebbero le alabarde spaziali: altra tripla e 39-46 al 20’.

Si continua a vagare nella improvvisazione davanti e nei problemi di rotazioni dietro, e Forlì senza fare particolar miracoli riesce a tenere la testa avanti e a far decino, quando una fagiolata sotto canestro senza falli a favore di Chillo porta Boniciolli ad arrivare quasi sulle tacche a sbraitare – avessero i suoi giocatori lo stesso sprint – e prendere tecnico, che Forlì non sfrutta. Jackson però segna in altri modi, 61-49 e svariate occasioni ciccate per il 15 di Romagna, e 61-53 al 30’.

Naimy finisce la benzina, e Bologna ne approfitta per zampettare in zona pareggio, ringraziando il fatto che Forlì attorno al 10 regista non ha molta roba garantita. Aumentando poi il decibelometro, da un lato ci sarà poca lucidità ma dall’altro c’è braccino eccome. Per cui, cross dopo cross, Mancinelli dopo una vita e mezzo supera con tripla (69-67 a 130”), e allarga con altra tripla. Basta e avanza, pericolo scampato.

(Foto Fabio Pozzati)

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