Andatelo a dire alla Virtus, che gli ultimi quarti sono fatali. Il primo KO casalingo della Fortitudo è roba da annali, per come collassare dopo 27’ quasi perfetti e un +28 (più ventotto di massimo vantaggio). Poi, a scherzare col fuoco, può capitare di bruciarsi: Bologna non ne ha più, prende in 14’ un parziale di 14-48, e permette a Ravenna di portarsi a casa una di quelle giornate che, come si suol dire, verranno raccontate a figli, nipoti e pronipoti.

Salutato Montano e individuato in Chillo la prima, inevitabile, vittima di turnover, si parte con attacchi spuntati e poco da segnalare. Poi si attiva Amici, per sé e per i compagni, e tutto diventa più godibile, provandoci più del solito da fuori ma riuscendo, con il passare dei minuti e il mescolar dei quintetti, anche a trovare alternative. Così, con Ravenna che davanti non sa da che parte bussare, è 20-9 al 10’.

La squadra con le migliori percentuali da 3 del campionato infila la prima solo dopo 15’, e chiaro è che in queste condizioni la Fortitudo ha gioco facile a tenere la testa, toccando il 33-14 senza far miracoli davanti e limitandosi, appunto, a limitare. Ci sono storie tese tra Amici e Grant, Montano (come tanti prima di lui nelle stesse condizioni) gioca per la sua ex squadra, un attimo di ventello e 37-19 al 20’.

Si mette a segnare anche Legion, Ravenna forse non sa più da che parte sbattere la testa, e di riffa o di raffa arriva quasi il trentello (56-28), prima che un po’ di forse ovvia idea del docciaschiuma, e l’esplosione di Rice, accorci le distanzissime fino al 57-39 del 30’.

Chiusa? No, perché ormai sappiamo che la Fortitudo 40’ non li ha. Così, piantandosi davanti e svagandosi dietro, Ravenna di colpo si accorge che, citando un antico Samuele Bersani, il mostro ha paura. Boniciolli fatica a trovare punti di riferimento, e di punto in bianco si va quasi punto a punto. Si scivola a -6 concedendo varie azioni per andare ancora più guancia a guancia, poi l’impatto diventa cosa fatta, con tanto di libero sbagliato per il sorpasso. 68 pari a 70”, si deve richiamare l’influenzato Mancinelli dalla panchina, ma ormai non si sa più che pesci pigliare. Rice dalla lunetta fa +2, Grant il +3, Rice ancora il +4, e il finale non è esattamente quello che ci si poteva aspettare. Clamorosa, ma giusta.

(Foto di Fabio Pozzati / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

HALFTIME: FORTITUDO-RAVENNA 37-19
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91