Chris Douglas-Roberts ora è ai Los Angeles Lakers, sebbene non abbia un garantito e non sia ancora sicuro di fare la squadra per la stagione.
L’ex giocatore della Virtus è stato intervistato su ESPN da Brian Kamenetzky, e ha parlato anche della passata stagione con la maglia delle Vu Nere. CDR ha parlato in termini entusiastici di ambiente e staff tecnico, ed è convinto di essere migliorato molto; non è stato invece altrettanto soddisfatto delle condizioni di vita, dell’appartamento in cui, della pulizia della palestra e così via. Nel complesso comunque CDR giudica l’esperienza in Italia molto positiva.
Ecco le sue parole sull’Italia:

L’esperienza è stata fantastica per me, perché durante il lockout - sono un giocatore abbastanza giovane, avendo appena finito il mio terzo anno - contava solo il basket per me. Non era questione di soldi, volevo solo giocare a basket. Sono andato là, e ho preso l'impegno di rimanere. L’esperienza mi ha reso sicuramente un giocatore di basket migliore, e mi ha reso una persona migliore.

Mi ha fatto anche reso riconoscente, perché alcuni giorni non avevo il riscaldamento. Le condizioni di vita erano terribili. Ho dovuto riscaldare l'acqua per fare fare il bagno a mia figlia, alcune volte. Accendendo insieme il forno a microonde e la lavatrice, l'elettricità poteva saltarei in tutta la casa, che era molto piccola.
La doccia nella palestra dove ci allenavamo era sporca. C'era muffa ovunque. Non si poteva girare a piedi nudi, e alcuni compagni hanno preso infezioni.
E' stato come tornare indietro nel tempo, ed essere a Detroit quando stavo crescendo. Ma guardando indietro, mi ha reso un persona migliore e un giocatore migliore.

Non avevo idea di cosa avrei trovato. Quando si pensa all’Italia, si pensa alla bellezza. Pensi al buon cibo e a un grande popolo. Ed è così, ma il gioco è diverso laggiù. Guardano un basket diverso, guardano agli atleti in modo diverso diverso. Ti alleni due volte al giorno, a prescindere. Allenamenti molto duri, due ore entrambe le sessioni, e non ci sono giorni di riposo, in realtà. Conta molto più l'organizzazione, in realtà, più che il singolo atleta.

In Italia sono migliorato perchè stato convinto a vedere aspetti del gioco che prima non avevo mai considerato. Si sono focalizzati su di me a rimbalzo, cercando di rendermi un grande giocatore all-around. Ho avuto grandi allenatori laggiù. Non posso dimenticare questo aspetto della mia esperienza. I miei allenatori sono stati incredibili. Si sono occupati di me, e davvero mi hanno fatto migliorare in tutte quelle cose.
In NBA ci sono un sacco di ragazzi che appena entrano dalla panchina e segnano. Io non voglio essere uno di quei ragazzi. I ragazzi di qui mi considerano un difensore davvero buono. So che posso farlo. Ho intenzione di venire qui e di difendere.

FORTITUDO-MANTOVA, IL DOPOPARTITA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE