Matteo Chillo - che sta viaggiando a 4.4 punti e 2.8 rimbalzi di media in 15' (e 8 partite a referto) - è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Cosa posso dare alla Fortitudo, con Mancinelli ai box? Intensità ed energia. Punti? Se non ne segno e vinciamo sono comunque contento. La cosa fondamentale è il bene della Fortitudo. Poi sappiamo quanto Mancio è importante per noi. La sua assenza responsabilizzerà non solo me, ma anche i miei compagni che possono giocare da ala forte: Italiano, Pini e Gandini.
Io e Mancinelli abbiamo il DNA biancoblu? La voglia di dare sempre tutto è una mia caratteristica. L'amore per la Fortitudo è immenso. La seguivo da ragazzino con mio padre Claudio. Faceva l'Eurolega e giocava Mancinelli.
Qualche anno fa lui era a Torino, io a Biella. Ci incontriamo e mi fa "Che figata sarebbe tornare in Fortitudo e riportarla in alto?" Oggi siamo qui per questo.

Sull'aver risolto i problemi fisici. Facendo gli scongiuri, finalmente mi sento bene. A inizio campionato mi sono prima stirato il bicipite femorale destro, poi il sinistro. Sono stato fuori un mese e mezzo.
Il derby manca? Tanto. Il primo dell'anno scorso si è giocato a gennaio. Avevo vinto con Rieti, però anzichè uscire con la squadra sono tornato a casa, ho ordinato una pizza con il mio migliore amico (il calciatore Nicholas Teggi) e l'ho guardato in televisione.
Sulla nonna di Chillo, prima tifosa. Nonna Rosa è la mia prima tifosa e una "gran cartola". Per me è un figura fondamentale. Sa usare perfettamente l'iPhone e trascorre le giornate incollata al cellulare. E' informata su tutto. Ogni partita al PalaDozza si siede dietro la nostra panchina per seguire attentsmente quello che succede. E' sempre "vigile", anche perchè è stata comandante della polizia municipale.

(foto Fabio Pozzati - Fortitudo Pallacanestro 103)

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