Milos Teodosic non ha certo bisogno di presentazioni, Che si parli del regista classe 1987 alla corte di Djordjevic non è una stranezza: il primo, playmaker titolare della Nazionale serba, il secondo commissario tecnico della stessa Nazionale. Milos Teodosic alla corte di Djordevic però, dalla prossima stagione, avrà anche un altro significato: il primo, playmaker titolare della Virtus per i prossimi tre anni, il secondo allenatore della stessa Virtus.

Per i pochi che non lo conoscesseero, una breve nota biografica. Teodosic debutta da professionista nello Zenezlik in Serbia, dove vince due Coppe Nazionali per poi trasferirsi all’Olympiakos: al Pireo due coppe di Grecia e un quarto posto in Eurolega. Nel 2011 firma con il CSKA di Mosca, con cui rimane fino al 2016, arrivando a vincere un’Eurolega contro il Fenerbache e due campionati russi. Nel 2017 l’occasione della vita: contratto annuale con opzione per il secondo anno in NBA, ai Los Angeles Clippers. La sua esperienza oltreoceano non va però come vorrebbe: dopo 1 anno e mezzo di acciacchi, difficoltà ambientali e difficoltà ad imporsi la parentesi americana volge al termine.
Playmaker della Nazionale della Serbia, con cui vince una trittico di medaglie d’argento tra Europei in Polonia nel 2009, Mondiali in Spagna nel 2014 e Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016.
A livello individuale tanti i riconoscimenti ottenuti in carriera: MVP dell’Eurolega nella stagione 2009/2010, inserito tre volte nel miglior quintetto della massima competizione europea, du volte nel miglior quintetto dei Mondiali e una volta nei migliori cinque dell’Europeo.

Insomma, indubbiamente un pezzo da novanta per la Virtus di Massimo Zanetti, che in questo modo risponde subito al colpo Rodriguez di Milano. Un giocatore cercato e corteggiato da tantissimo tempo e tutto fa pensare che, al di là delle disponibilità economiche della Segafredo e del progetto Virtus per tornare in alto, abbia influito non poco la presenza di coach Sasha Djordjevic, a tutti gli effetti l’alter ego di Milos Teodosic per carriera, ruolo, capacità tecniche e visione di gioco.

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