Sul "tiro da quattro", di cui oggi ricorre il ventennale, l'ex patron della Virtus Alfredo Cazzola è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna e Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

In un altro Paese ci avrebbero fatto un film. Vent'anni sono passati in un attimo, sembra ieri. Fu una serie di partite finite nella storia in modo straordinario. Ciò che avvenne nelle due settimane della serie scudetto sembrava frutto di una grande regia, dedita a costruire un evento sportivo indimenticabile. Vale sia per i vincitori che per gli sconfitti. Nessun bolognese può dimenticare cosa è accaduto vent'anni fa, è il tipo di episodio di cui tutti si ricordano dov'erano e cosa stavano facendo

Ho impresso nella mente lo sguardo di mia figlia pochi secondi prima. Era seduta sulla mia stessa fila, ci guardiamo e il suo volto sembra chiedermi come pensassi sarebbe finita. Non avevo grande fiducia, feci un cenno con la testa come per dire che non ce l'avremmo fatta. Alcuni nostri tifosi stavano già lasciando l'impianto, poi avvenne l'imprevedibile.
Quel tiro poteva segnarlo solo Danilovic? Diciamo che il destino e la storia deponevano a suo favore. Se c'era un indiziato a scoccare quella conclusione e a realizzarla era lui, per quello che rappresentava in quella squadra. Tutti comunque ricordiamo il tiro da quattro, ma dopo ci fu il palleggio sul piede di Rivers e l'errore di Abbio. La partita poteva finire in quelle occasioni.

Avessimo perso? Non ci saremmo lasciati andare a cambiamenti rivoluzionari, avevamo una linea di gestione rigorosa e avremmo proseguito su quei binari anche perché avevamo vinto l'Eurolega. Le vittorie di quella stagione ci saziarono parecchio, lo ricordo molto bene. Quando vinci quello che avevamo vinto è inconsciamente inevitabile chiedersi cosa potessimo ottenere di più»/em>

Quei giorni mancano? Nell'attualità di quei giorni la vivevo male perché ero molto impegnato sul lavoro. La Virtus era un macigno sulle mie spalle mentre stavo facendo una maratona su altri fronti. La vivevo con troppa intensità, ero molto stressato. Con gli anni mi sono messo a riguardare filmati e ritagli di quei tempi e ho rivissuto felicemente tanti momenti godendomeli più di quanto feci in presa diretta»

La Virtus attuale? Come tutti i tifosi, ho grandi aspettative. Chi governa la Virtus si assume l'incarico di mantenerne alto il blasone e non può non tenere conto delle attese di tutti attorno alla V nera. I no -stri obiettivi sono lottare per lo scudetto e stare in Europa. Sono certo che la proprietà attuale, con un imprenditore del calibro di Zanetti, abbia recepito questo messaggio e lo porterà avanti nel modo migliore.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91