L'avvocato Enrico Cassì è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio sulla questione Robinson. Un estratto dell'intervista.

"Robinson non doveva giocare, e oggi non è più solo la Fortitudo a sostenerlo, ma sono stati i Giudici Sportivi della stessa FIP (la Corte Sportiva d'Appello) ad averlo pubblicamente riconosciuto nella motivazione della Decisione in punto di omologazione della gara: hanno rigettato il reclamo della Fortitudo solo per l'asserita inesistenza di una specifica sanzione atta a incidere sul risultato di fine gara, e infatti proprio in virtù del riconoscimento della violazione hanno rinviato contestualmente gli atti alla Procura Federale per la verifica dei profili disciplinari consequenziali. È in sostanza oggi un dato di fatto che nella delicatissima gara in questione Robinson sia stato impiegato quando non avrebbe potuto giocare.
Le visite? Sì, certo che le ha fatte. Ma il direttore sanitario di quella struttura è anche medico sportivo di Pesaro ed è notorio che a suo tempo abbia collaborato alla stesura del protocollo della FIP. Lo stesso medico sociale ha anche rilasciato l'idoneità agonistica al giocatore, tutto in un paio d'ore la mattina della gara e in pieno isolamento. Tocca agli inquirenti valutare se vi siano delle anomalie, non alla Fortitudo, né tantomeno al sottoscritto...
Ripetere la partita? Sì. Noi avevamo chiesto o la ripetizione del match (senza l'atleta in campo, ovviamente) o il 20-0 a tavolino, e stiamo lavorando per fare emergere davanti al Collegio di Garanzia per lo sport del CONI i vizi di legittimità delle ragioni del diniego ricevuto dai giudici endofederali. Credo che chiederemo un provvedimento inibitorio temporaneo per accelerare i tempi, per questo sarebbe forse opportuno sospendere l'inizio dei playoff in attesa che il Collegio di Garanzia dello Sport si pronunci"

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92