Il general manager della Fortitudo Bologna Marco Carraretto è stato ospite della trasmissione “Vicini di banco” in onda su Radio Basket 108.
Ecco le sue dichiarazioni.

“Quest’anno si è rivoluzionata la parte sportiva, cambiando allenatore e buona parte della squadra, ed era quindi normale avessimo un po’ di rodaggio. La Supercoppa ha dato alcune indicazioni positive, e ci ha permesso di riprendere il feeling con la pallacanestro giocata dopo tanto tempo fermi, ma allo stesso tempo ha tolto tempo per lavorare in palestra. Abbiamo comunque fatto tutto il possibile, rispettando la competizione; la squadra aveva bisogno di tempo per conoscerci, pertanto non abbiamo fatto benissimo nelle prime due partite di campionato, soprattutto a livello difensivo, ma molto meglio nelle partita contro Trento”.

Dopo le prime due partite ci sono state già diverse critiche, e voci di un possibile ricorso al mercato.
“Facendo questo lavoro è normale guardarsi attorno per cercare di migliorare il roster, intervenendo nel minor tempo possibile qualora ci fossero delle difficoltà, ma preferiamo dare fiducia a questa squadra costruita in estate. Guardiamo al mercato, come abbiamo sempre fatto da inizio stagione, ma concretamente non abbiamo considerato nessun giocatore in particolare, e non abbiamo fatto offerte concrete a nessuno

Il calendario non è semplice. Sassari e Brindisi fuori, ed in mezzo Milano. E’ stato ancora più importante aver vinto contro Trento.
“Se la guardiamo sulla carta, era meglio allora vincere anche contro Roma e Varese, partite più abbordabili rispetto alle prossime in calendario. In questa situazione, nella quale i pubblici non sono dei fattori chiave, bisognerà fare del nostro meglio per competere contro squadre che sono più attrezzate di noi, e che hanno budget e aspettative diverse. Per noi saranno partite stimolanti, soprattutto in virtù della buona prestazione contro Trento nella quale abbiamo fatto vedere che la squadra è capace anche di buone prestazioni difensive”.

Si gioca in palazzi deserti. Tutto surreale.
“Le partite con poco pubblico non hanno il fascino e non creano le emozioni che c’erano prima. E’ come giocare un’amichevole in campo neutro. Nel nostro caso il pubblico è sempre stato un fattore determinante, e vedere ora le mancanze dei gruppi organizzati e dei tifosi in generale, fa male a noi in primis, ed poi allo sport in generale, in quanto giocare in arene deserte è una desolazione infinita. Capisco il momento e le preoccupazioni, ma bisogna cercare di ridare lo stimolo alla gente per tornare negli impianti, poichè vengono adottate tutte le misure di
sicurezza del caso”.

Nelle partite casalinghe giocate però il numero dei presenti è stato davvero preoccupante. Vuoi per una serie di fattori, fra cui una prevendita organizzata all’ultimo che non ha aiutato.
“Le ultime due partite sono state organizzate purtroppo in poco tempo, perché la delega delle regioni è arrivata all’ultimo momento. Ora questo DPCM durerà un mese, e per fortuna ci sarà modo di organizzare la vendita dei biglietti per tempo, sperando di far tornare la gente a godersi due ore di spettacolo in totale sicurezza”

Quanto pesa però alla Fortitudo la mancanza dei suoi cinquemila, come ambiente, ma anche come budget?
“I numeri vanno di pari passo; presenze con gli incassi. Per una società tra le prime come numero di abbonati, il lato economico è molto penalizzato, forse molto più di altri. Dispiace per l’atmosfera che è diversa dentro al palazzetto, ma a livello economico per ora non ci sono problemi. Chiaramente la società sta facendo i salti mortali per onorare la parte economica e finanziaria, poiché mancando delle entrate importanti, manca di una parte di liquidità che l’anno scorso invece c’era”

Questo mese comincia anche la Coppa. L’impressione è che manchi l’ossatura per affrontare due competizioni.
“Questa squadra è un mix di gioventù ed esperienza, e logicamente nella parte dei giovani pecchiamo d’esperienza. Credo però che siano giocatori dal grande potenziale e dai quali ci aspettiamo molto in termini di personalità e di crescita. Nelle prime due partite abbiamo sofferto un po’ le rotazioni, ma siamo andati meglio contro Trento. Come per la squadra, siamo in un processo di crescita, sia collettivo che individuale. La società ha puntato su un investimento a lungo termine, ma si aspetta molto in termini di risposte sul campo. La nuova formula della BCL, che ci permette di giocare ogni 15 giorni e non più ogni settimana, probabilmente ci avvantaggia. Non avremo il budget, i nomi e la profondità per poter competere per la vittoria finale, ma vogliamo dire la nostra fino alla fine. Sarebbe un sogno passare al secondo turno, ma godiamoci questa esperienza nuova”

Banks come sta?
“Sta migliorando ogni giorno. Ha preso una brutta botta sulla mano, ma con le terapie sta migliorando”

Difficoltà di linguaggio fra Sacchetti e la squadra?
“Non credo. Se ci fosse stata la squadra non avrebbe migliorato le sue performance. Credo ci sia stato invece poco tempo per far assimilare alla squadra il gioco del coach, un gioco fatto di letture, nel quale il numero dei possessi è molto alto, e quindi necessita d’intesa fra i giocatori. E’ un processo lungo, che non è arrivato ancora a termine, ma che ha fatto vedere dei miglioramenti. C’è solo bisogno di stare in palestra e lavorare”

tratto da Sportando

(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO )

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