Difficile pensare che Luca Dalmonte possa assomigliare a Kevin Bacon, ma se qualcuno si ricorda di quel film, Linea Mortale, avrà in mente questo team di studenti che cercava di far rientrare dalla morte con metodi più o meno ortodossi. Ecco, la Fortitudo in catalessi di un mese fa ora viaggia che è un piacere, si morde le mani perchè sarebbe bastato poco per essere tra le otto (!) e sta facendo di necessità virtù, visto che anche ieri ne mancavano cinque. O, forse, è proprio la limitazione delle rotazioni che ha portato, paradossalmente, ad avere scelte meno complesse e un roster molto, molto più equilibrato.

Chiaro che pensare un mese fa ad una rivincita del trio Sabatini-Palumbo-Totè, a cui era già stato dato (e nemmeno gratuitamente) in foglio di via, sarebbe stato solo per sognatori o per forti consumatori di sostanze amate da Peter Tosh. Eppure il miracolo è avvenuto, e chissà se non è stato proprio il poter giocare con definizioni eloquenti, e non con le figurine, a dare la svolta. Ora la truppa difende, si sbatte, non collassa al primo errore, torna in difesa - ma ve le ricordate le transizioni avversarie, tipo 3 contro zero? - e ha una voglia che, nella precedente gestione, non aveva. Vero che le vittorie portano a vittorie e le sconfitte portano a sconfitte, ma senza entrare nel discorso chi-non-capiva-chi, ora le cose vanno molto, molto bene. E, come già detto, non c'è nemmeno tanto bisogno di affrettare il rientro degli assenti. Anzi, forse eventuali potate, dato che in 13 si è comunque, se saranno da fare, potrebbero coinvolgere anche nomi non previsti: come riportato altrove, uno potrebbe essere Ethan Happ.

Ora si vada in Turchia, a Smirne (e quale posto migliore per l'Epifania, quello il cui nome significa "Mirra"?), dove non è che si possa tanto sperare in miracoli riesumativi anche in Europa. Ma che non si faccia gita turistica, e si dimostri che questo nuovo - e si sottolinea nuovo - gruppo ha anche e soprattutto voglia di giocare. Con a simbolo Totè, che ieri avrebbe, forse, voluto continuare a giocare all'infinito. Anche da 4, cosa che apre molte, interessanti, prospettive.

La Fortitudo è una regola - Totè, appunto. Con Dalmonte, nelle 4 giocate, sono 4 vittorie. Quasi 17+6 di media, 74% al tiro, 21 di valutazione. Sembra un tredicenne al primo sbalzo ormonal-emozionale dopo aver scoperto l'esistenza dell'universo femminile. Ma anche Sabatini e Palumbo, il neoarrivato Baldasso. E Banks, libero da catene.

Ci stiamo sbagliando ragazzi - Non è che ci fossimo sbagliati tutti noi? Ma prima si è esaltata questa squadra, in giugno. Poi la si è infamata. Ora, di nuovo esaltata. La realtà è che servono gli ingredienti giusti per i piatti giusti (con panna e cioccolata si fanno dolci, non pizze), e forse anche un po' di pazienza.

(foto Ciamillo - Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92