Un tour de force che potrà arrivare fino a 17 partite in 34 giorni. In sostanza, un altro campionato, in cui spesso si giocherà in giorni consecutivi, con uso del "back to back" già dai quarti di finale.
La formula pensata dalla Legabasket dopo il lungo stop dovuto al focolaio di Brindisi e alla qualificazione di Milano alle Final Four - che quest'anno richiederà uno stop superiore al solito per i necessari tamponi da fare nei giorni precedenti - ha voluto a tutti i costi salvare il numero di partite originariamente previsto, quindi serie al meglio delle cinque per quarti e semifinali, e sette per la finale. Di sicuro nella scelta ha pesato la speranza di avere un po' di pubblico dalle semifinali in poi, ma dovendo per forza rispettare la deadline del 17 giugno imposta dal Preolimpico il calendario che ne esce è davvero compresso, e sarà fisicamente molto impegnativo per tutte le squadre. La Virtus potrebbe arrivare a superare le 75 partite ufficiali in stagione, Milano addirittura andare oltre le 90.
Era necessario? In Spagna, ad esempio, è stata fatta una scelta diversa: dopo la qualificazione del Barcellona alle Final Four, tutte le serie playoff sono state ridotte al meglio delle tre partite. Senza arrivare a tanto, tornare agli anni '90 con quarti di finale al meglio delle tre e semifinali e finale al meglio delle cinque sarebbe stata probabilmente la cosa migliore.
Così, di sicuro chi ha un roster più lungo, quindi Milano, Virtus e Venezia, teoricamente parte favorito. Ma sarà davvero un mese impegnativo per tutti.

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