Roberto Brunamonti è stato intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Ieri ha commentato su Facebook l'acquisto di Teodosic. È stata una cosa spontanea, volevo solo esprimere il mio pensiero. Il perché sta semplicemente in quello che ho scritto: sono molto contento.
Per Teodosic? Per l'arrivo di un grande giocatore, e per l'aria nuova che si respira. Non dimentico dov'era la Virtus solo poco più di due anni fa: in A2, con tutt'altre prospettive, tutt'altro spessore tecnico, detto con tutto il rispetto per chi c'era. Brava la società a venirne fuori in fretta, a risalire, a creare le condizioni perché potesse succedere quel che sta succedendo adesso.

Il destino della Virtus è tornare grande? La Virtus quest'anno fa i 90 anni. La sua tradizione è il frutto del lavoro e della fatica di generazioni di giocatori, allenatori, dirigenti, è qualcosa che non si può comprare. Sì, tutto questo può avere un peso, indirizzare certe scelte. A me e forse a tutti quelli che ne hanno una certa età piace sentir parlare di storia, però sappiamo che non basta. Se non ci sono certe persone a metterci solidità, i procuratori di certi giocatori e certi allenatori non puoi nemmeno pensare di alzare il telefono per chiamarli.
Massimo Zanetti. Si vede che si è veramente appassionato alla Virtus, va ringraziato. L'ho anche scritto, ricordo quel che mi raccontava Alberto Bucci, che spesso gli sedeva vicino: ogni tanto capitava che nel pathos di una partita si agitasse e, muovendosi di scatto, senza volerlo gli tirava una gomitata. Forse sono servite anche quelle, per coinvolgerlo.
E' l'inizio di una nuova era? Impossibile dire adesso dove potrà arrivare questa Virtus, deve ancora finire la squadra, e devono finirla anche le altre. Per me l'importante è che oggi sia in mano a persone che possono riportarla in alto, un giorno o l'altro. Io sono contento perché Luca Baraldi ha parlato soprattutto di futuro.

Teodosic ha scelto il 44 perché il 4 è ritirato. Ma sono soltanto numeri... Poi è chiaro che un giocatore così importante fa scattare confronti col passato, suggestioni. Ho sentito che prima di firmare ha parlato con Sasha (Danilovic), e di sicuro avrà influito anche questo. Ma certo per convincerlo a venire avrà contato di più l'altro Sasha, Djordjevic.

Mai pensato alla presidenza? Già detto: onorato che tanta gente abbia pensato a me, ma d'accordissimo con la scelta del club di affidarla a Sermasi, che da vicepresidente ha vissuto accanto ad Alberto. E per me la Virtus rimarrà sempre la Virtus.

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