Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia della trasferta di Recanati (domenica ore 18, diretta radio e tv Nettuno).

“La squadra si è allenata bene come sempre, Iannilli è in fortissimo dubbio per un problema al piede, però verrà con noi, e Carraretto ha parzialmente risolto i suoi problemi fisici e dovrebbe esserci.

Recanati è una squadra che nel quintetto è una delle migliori del campionato, perchè ha un play bravo come Traini che arriva da due anni terribili a causa degli infortuni, poi hanno un realizzatore e un pivot che secondo me è il miglior giocatore del campionato: è un 2.07, viaggia a 18.8 di media con il 65% da due e il 44% da tre, con partite anche da 36 punti. La loro difficoltà è quella di essere pochi, perchè nei primi sei sono una squadra da primi 4 posti. C'è Sollazzo che con l'americano fa 40 di media a partita garantiti: sono una squadra di gente esperta che non sbanda e anche nelle sconfitte hanno perso solo nel finale. Sono ben allenati da Andrea Zanchi, che stimo e apprezzo. È la trasferta più impegnativa dal punto di vista tecnico dopo Imola e Brescia.

Politi in settimana ha fatto un lavoro approfondito, comparando tutti i dati statistici tra casa e trasferta: solo la % dei liberi e quella da tre sono migliori fuori, tutte le altre cifre sono peggiori o molto peggiori in trasferta piuttosto che in casa. Non è che io sono sufficiente in casa e rincoglionito in trasferta, così come i giocatori, quindi il problema non è di natura tecnica. È chiaro che dunque il problema è di approccio alle gare, ed è la cosa più difficile sulla quale intervenire. Approcciarsi mentalmente ad una partita in maniera solida, non è semplice. A Brescia, dove abbiamo condotto per 34 minuti, abbiamo 7 perse in 34 minuti e 9 negli ultimi 6, quando Brescia ha capito di potere vincere a fronte di un errore commesso da Raucci e Daniel, che fino a quel momento erano stati decisivi per noi. Siccome ho molta stima dello sforzo che i giocatori stanno facendo, credo che una maggior consapevolezza arriverà quando vinceremo una trasferta fortunosamente, e lì si apriranno mondi per noi finora sconosciuti. Le mie incazzature però continueranno. In maniera provocatoria, nel primo cartaceo che abbiamo dato questa settimana per studiare gli avversari, ho fatto inserire anche due pagine di informazioni turistiche su Recanati. E allora ho detto che chi vuole giocare deve guardare le prime sei pagine, e chi invece vuole andare a guardare, può leggere solo le ultime due. In trasferta l'unico che ha sempre giocato, bene o male, è stato Marco Carraretto, che a volte viene dimenticato dai compagni. Qual'è la differenza tra minors e alto livello? Non sono talento e fisico, ma sta nell'approccio mentale al lavoro. Ho spiegato alla squadra, durante una mia incazzatura, che il nostro -per quanto divertente- è sempre un lavoro: e allora ho chiesto ai miei giocatori se sarebbero contenti di essere operati da un chirurgo che entra in sala operatoria con la stessa faccia che abbiamo noi in trasferta. E quindi continuiamo a mantenere il patto stretto con i nostri giocatori, cioè quello di lavorare sempre duramente per cercare di farne dei giocatori migliori. Io credo, che prima o poi, se non altro per natura statistica, cambierà l'atteggiamento dei giocatori e basterebbe si accorgessero di quanta fatica fanno durante la settimana.

In questa squadra rimarranno quelli che avranno dimostrato di avere fatto il salto di qualità tra un anno e l'altro, e allora chi non avrà dimostrato se ne andrà a fine anno e forse qualcuno anche durante l'anno, però le cose vanno valutate bene e non sono uno di quegli allenatori che vuole cambiare sempre se non ottengo risultati subito. Credo, quindi, che prima o poi vinceremo in trasferta: però se siamo a tre giornate dalla fine del girone di andata a 4 punti dalle seconde, tenendo conto di quello che ci è successo e quello che abbiamo sprecato, il voto 7 che dicevo è confermato. Ci aspettano 3 partite difficilissime, poi faremo delle valutazioni molto serene con la società, tenendo conto della possibilità economica e tecnica di un intervento a medio termine sempre però rivolto al futuro. Non esiste un giocatore in grado di vincere da solo una partita e quindi continuo a pensare che la nostra scelta iniziale (di ragionare in termini di un biennio) sia stata sensata.

Italiano? Si è fermato per un problema alla schiena martedì, ha saltato mercoledì e giovedì, però è un ragazzo con una soglia di sopportazione molto alta e con una serie di massaggi dovrebbe essere recuperato. Io continuo a tenere alto il livello di allenamento, anzi, ho alzato il carico di lavoro. Montano lavora fisicamente ogni giorno facendo pesi, per migliorare la sua struttura che non è particolarmente atletica. Io mi auguro che la mia esperienza in Fortitudo duri a lungo, e mi sono promesso di lasciare qualcosa a chi arriverà dopo di me, e sono certo che chi verrà troverà qualcosa di solido.

La mia incazzatura dopo l’amichevole con Cento? Se avessimo ora Lamma e Samoggia, avremmo 4-6 punti in più: li abbiamo sostituiti con due americani e due ragazzi che venivano dalla C come Campogrande e Quaglia. Però mi chiedo che significato avrebbero avuto quei 4 punti in più se Candi faceva solo 10 minuti anziché 20 e Italiano 18 anziché 25. Il fatto che ci siano 32 squadre, ha diluito anche la qualità: l'anno in cui ho vinto la A2 avevo Pieri, Alibegovic, Cantarelli, Smith, Sartori in A2, una squadra con la quale ora sarei quarto in A1.

L'altro giorno in un momento di incazzatura, ho ricordato la carriera di ogni giocatore: Sorrentino, l'anno migliore di A2, viaggiava a 4 di media. Noi ora combattiamo con il fatto che abbiamo dato un'occasione irripetibile a questi giocatori di dare testimonianza del loro lavoro: chi coglierà l'occasione, resterà, gli altri verranno ringraziati con bacio accademico.”

FORTITUDO, FESTA DI NATALE CON SPETTACOLO DI VITO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE