La presentazione della gara di domenica tra Trieste e Fortitudo nelle parole del coach Matteo Boniciolli.

“Giochiamo contro una squadra che in prestagione, come Ravenna, avevo ipotizzato come possibili candidate alla promozione. Il lavoro di Dalmasson ha confermato questa previsione, giocano con quattro esterni e un’ala forte come Da Ros in posizione di 5, esperienza in panchina, un pubblico tornato sugli spalti come ai bei tempi con punte di 7-8000 persone nel derby con Udine. Quindi è una partita molto significativa, che come spesso ci è capitato in stagione affrontiamo con Campogrande sicuramente fuori, Candi quasi certamente fuori perché ha 38.5 di febbre e forte influenza intestinale, Mancinelli che ha appena ripreso, e per questo stiamo pensando a tesserare entro domani Marchetti, perché abbiamo un gruppo ridottissimo di esterni contro una squadra aggressiva. La società sta valutando questo ulteriore sforzo, in un ruolo dove non abbiamo alternative in caso di emergenza come la regia: in tutti gli altri qualcosa lo abbiamo, ma qui no, e per questo Pavani e Lamma si sono attivati per vedere cosa fare. Sarebbe un ulteriore sforzo della società, perché la regolamentazione fa sì che inserendo un ulteriore over dovremmo pagare una multa, ma se vogliamo ambire ad alti risultati ci dobbiamo pensare. E’ una gara importante, arrivato Legion si è completato il mosaico, una partita non fa testo ma può dare indicazioni importanti: si è visto cosa può essere questa squadra con Ruzzier e con un americano da punti nelle mani. Alla andata vincemmo senza Ruzzier e senza americano, difendendo tenendoli a 54 punti. In un momento in cui le due prime in classifica hanno difficoltà, abbiamo scoperto che anche l’imbattibile Virtus, se ha degli infortunati, può perdere. Per cui la vincente tra noi e Trieste può infilarsi in mezzo: noi, dopo Trieste, avremo un periodo con diverse partite in casa, e quindi una buona prestazione contro una squadra che in casa ha saputo massacrare gli avversari con grande energia difensiva sarebbe un passo in avanti. Giocassimo bene come nel derby, ad esempio, sarebbe un segnale importante in attesa del finale di stagione e cercando di arrivare ai playoff nella miglior condizione possibile”

Marchetti da cosa dipenderà? “Dalla burocrazia, ma anche da quello che deciderà la società. Lui è qui da tempo da quando non abbiamo avuto Ruzzier, che pareva una assenza tipo custode della palestra e invece ora la gente si sta accorgendo cosa può dare. Montano può fare il regista, ma utilizzarlo in questo modo ci fa perdere due giocatori, il play come la guardia. In tutte le squadre con ambizioni di registi ce ne sono tre, e noi adesso non abbiamo nemmeno Campogrande che sarà il futuro in quel ruolo. Lui ha una etica lavorativa sovietica, sta lavorando sulla parte fisica per ingrossarsi giorno dopo giorno e diventare giocatore da altissimo livello: può diventare il migliore italiano della squadra, e lui quando è stato chiamato a fare il play non ha mai fatto una sciocchezza. Ecco, perdendo pure lui, è chiaro che pensando anche ai playoff non possiamo pensare di caricare il peso della squadra su un unico giocatore. Ne ho parlato con Pavani e Lamma, la decisione – spero positiva – arriverà nelle prossime ore. Serve una alternativa a Ruzzier, pensare che Candi domenica possa giocare non è possibile”

Domenica sarà una partita speciale per entrambe. “So che vado incontro agli insulti degli ultras, mi è capitato ogni anno, perché quando dirigevo quella società non ebbi un rapporto proficuo, ma non mi interessa. Ruzzier potrebbe essere emozionato, Gandini meno, Pecile idem. Questo è l’ottavo anno di Dalmasson in panchina, a testimonianza del suo buon lavoro, ma anche di come se si crea un buon rapporto con la società non serve cambiare per il gusto di farlo. Loro hanno iniziato con sconfitta con Treviso e da noi menomati, poi vincono in casa allo sprint con Ravenna e bene con Forlì. A Recanati sono sotto di 13 a 2’ dalla fine, e come spesso fanno gli allenatori che pensano di aver perso, Dalmasson ha messo un under 20, Ferraro, che non ha mai giocato prima né dopo, e questo gliela porta ai supplementari. La ciliegina sulla torta di questo percorso è la trasferta di Ferrara, dove vincono perché la moglie di Bowers pensa di mettere al mondo il loro figliolo un’ora prima della partita. E Bowers, sapendo che si possono tesserare solo due stranieri e non ti possono mandare via, comunica al coach che alla partita non ci andrà. Quindi, fatti salvi i meriti tecnici, la programmazione e il lavoro, la fortuna aiuta gli audaci, e nelle stagioni ha un ruolo fondamentale. Se per sfidare i suoi Dalmasson non avesse messo in campo un ragazzino, se la moglie di Bowers avesse aspettato un attimo a partorire, sarebbe stata forse un’altra stagione. Noi, se dovessimo recuperare tutto quello che ci è successo dall’infortunio di Flowers lo scorso anno, saremmo candidati ad essere una delle favorite del campionato, perché nel rapporto buono-cattiva sorte, che come visto a Trieste incide molto, siamo molto in credito”

Le sconfitte Virtus forse hanno fatto meno rumore di quelle Fortitudo. “Quando manca uno solo per tanto tempo, se sei una buona squadra come loro lo sono, questa assenza riesci ad ammortizzarla. Lo stillicidio di assenze è più grave, noi abbiamo avuto 17-18 assenze di titolari, ogni volta diversi, e un continuo assestamento non è facile. La Virtus ha una credibilità meritatissima, e per questo sono arrivate due sconfitte consecutive, in trasferta dopo un calendario che fin qui era stato vantaggioso”

Il video della conferenza stampa, realizzato da Laura Tommasini di Sportpress.




(Photo Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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