Nella serata di ieri Matteo Boniciolli, ex allenatore Fortitudo, è stato ospite di Basket City, su TRC. Un po’ di estratti dalla trasmissione.

Intanto come va. “Benissimo, ho commesso il grave errore di rientrare troppo presto dopo essere stato in terapia intensiva, ho sbagliato, ma la vita va avanti. Resto a Bologna, seguo il mio figlio piccolo che è ancora nella foresteria Fortitudo, ed è comodo per la mia attuale attività di commentatore di Sportitalia. Poi ho molti amici. E Bologna è la città dove gioca la miglior giovanile che abbia mai visto giocare, la BSL San Lazzaro Under 15 allenata da Marco Sanguettoli: è la prova che se c’è competenza si può fare di tutto.”

Punter, domenica grande partita. “Intanto vincere a Trieste non sarà facile per nessuno, ed è stata brava la Virtus a sfruttare le loro assenze, dato che se avesse perso ci sarebbe stato molto da recriminare. Iniziare con una vittoria, visto poi il prossimo calendario, è importante per la crescita della squadra”

I lunghi Virtus sono competitivi come gli esterni? “Non li conosco bene, ma se Sacripanti e Martelli li hanno scelti ci sarà un motivo. E’ un quartetto che mi piace, se hai esterni produttivi non puoi avere lunghi che vogliono avere la palla in mano. Baldi Rossi e M’Baye possono giocare benissimo insieme, in un basket che mi piace poco ma che si avvicina ormai sempre di più allo smallball. Poco prima di morire Nikolic disse che il destino del basket era esterni-interni senza altri ruoli definiti.”

Sarà più facile vincere in Italia o in Europa? “Ci sono tante coppe, forse oltre all’Eurolega il livello si abbassa ma ti permette di vedere tante squadre. Ho fiducia che, al di là dell’atletismo non straordinario dei lunghi, la Virtus possa fare bene anche in coppa”

Tu hai visto Candi arrivare in Nazionale. Il percorso previsto per Pajola è giusto o era meglio mandarlo in A2 in prestito? “Io ricordo quando a 17 anni dissi che Candi sarebbe andato in Nazionale, mi prese per pazzo e ora ci è andato e ci siamo scambiati bei messaggi al suo esordio. Pajola piace molto, ha coraggio e senso del basket, gli manca un po’ di tiro: forse minuti gli sarebbero serviti, ma anche allenarsi con giocatori di alto livello lo aiuterà in un’altra direzione”

Le avversarie della Fortitudo? “La prima giornata dimostra che il precampionato vale poco. Udine ha perso la prima, Treviso dopo aver fatto poco ha vinto. Le squadre si stanno ancora assestando, ma forse Treviso è la principale concorrente della Fortitudo. Tra le altre mi piace Roseto, che ha giovanissimi a roster e un bellissimo progetto con almeno 3-4 prospetti NBA. White e Cento? L’ho visto in precampionato, se ne ha voglia a questo livello è un marziano.”

La vittoria della Fortitudo a Verona? “Grande solidità, partendo in modo super. In questa prima giornata molte esordienti in casa sono partite paralizzate, e brava la Fortitudo a sfruttare la cosa. Verona ha tanti tiratori da fuori, la Fortitudo l’ha chiusa con le bombe di Rosselli e Leunen, questa squadra è valida come quella dell’anno scorso ma con giocatori che si passano la palla volentieri”

Leunen in A2 è un segnale di grande importanza. “Mi sento corresponsabile. Tre anni fa in Fortitudo non ci sarebbe venuto mai, al di là dell’età. Ora, dopo una finale e due semifinali, la Effe ha la autorevolezza economica e strutturale per convincere i giocatori a scendere di categoria”

Tornei a vedere la Fortitudo? “Molte persone, in questa mia esperienza da cittadino, mi incontrano e mi salutano con affetto. Al Palasport ho visto la Supercoppa, ma mi sembra un po’ improprio tornare: c’è un bravissimo allenatore, uno staff eccezionale, mi sembrerebbe fuori luogo”

Il rapporto con Amici come è stato? “Con lui ho avuto un rapporto franco e a volte durissimo. Avrei dovuto fare con lui come con Crosariol, regalargli il libro di Jekyll e Hyde per come a volte perde la testa. Ha tutto per fare l’Eurolega, ma una emotività che lo fa andare fuori controllo”

Il più grande errore in questi anni? “Ne sono stati fatti tanti, come anche tante cose buone che hanno portato la F dove sta ora quando prima quasi non esisteva più. Poi ho sentito tanto parlare della scelta degli americani dello scorso anno, in realtà lo scorso anno sono apparse dinamiche tra gli italiani non prevedibili, e che mai in carriera mi erano capitate. Anche responsabilità mia, ma ora c’è un ottimo staff tecnico, tutto molto buono, e non penso che un anno di ritardo sia un dramma, pensando che Trieste per tornare in A ne ha impiegati 14. Poi nessuna squadra lo scorso anno ha avuto tre allenatori in stagione, e io non ho fatto apposta ad ammalarmi… ma sarebbe stato bello avere gli italiani come protagonisti della promozione, in un periodo in cui gli italiani non giocano mai.”

Avevi profetizzato che Martino sarebbe arrivato. “E’ stato un mio vice, come tanti altri, è la prova che il tempo sta passando. Ce ne sono di allenatori giovani e bravi, Antimo poi non è nemmeno giovanissimo, ha quasi 40 anni, e dopo gli anni a Ravenna meritava questa chance”

Un giudizio sulla coppia di stranieri attuali, se sarebbero andati bene l’anno scorso. “Avevamo scelto di andare su due esterni, come fatto quest’anno Treviso. L’anno prima si è disquisito su Knox, che non andava bene, e che ora è in serie A. Chiaro che se avessimo avuto la chance di portare a Bologna Leunen lo avremmo portato…”

La Virtus torna in Europa dopo la tua vittoria in Eurochallenge. “La mia fu una grandissima esperienza, grazie allo sforzo di Sabatini per fare una bella squadra e per organizzare la Final Four. La finale fu snobbata, ma giocammo contro una squadra che aveva gente che ha fatto carriera.”

L’attuale Virtus? “Ben costruita, e invidio Sacripanti che ha perso 12 chili. E non penso che aggiungere in area un giocatore pesante, come Fesenko, possa migliorare tanto: ad un lungo forte devi passare la palla, e stravolgeresti gli equilibri attuali degli esterni. Anche se con questi ritmi folli un giocatore in più non sposterebbe, ma aiuterebbe”

Un commento su Benevelli? "L'ho avuto a Trieste quando presiedevo l'organizzazione della società, ragazzo super e buona famiglia. E' un 4 perimetrale, se accetta - e lo ha fatto altrimenti non sarebbe venuto - il ruolo di partente dalla panchina sarà una bella arma. La F ha ottenuto una vittoria importantissima a Verona senza Mancinelli e con Cinciarini in recupero, questa è la prova che Martino e la società stanno lavorando benissimo"


Il link della trasmissione


(Foto Fabio Pozzati/ Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
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