Due ex allenatori della Virtus, Matteo Boniciolli e Zare Markovski, sono stati sentiti da Luca Aquino sulla Gazzetta dello Sport sul roster costruito dalle Vu Nere.

Matteo Boniciolli - Questo Mondiale ci sta confermando che la pallacanestro nel resto del mondo è fatta per i giocatori grandi e grossi. A livello internazionale trovi pivot di 2,22, ali grandi di 2,16 e ali piccole di 2,12. La scelta della Segafredo di costruire una squadra duttile mi sembra condivisibile, in Italia spesso dovrà giocare piccola e in Europa invece più alta e pesante.
Un eventuale arrivo di Gentile? Si può inserire in qualunque quintetto. In assetti più piccoli può essere il quattro, ma in schieramenti più alti può essere anche un costruttore di gioco per gli altri.


Zare Markovski - La versatilità è una dote fondamentale e in questo caso si vedrà anche la fantasia negli schieramenti. Questa è infatti una squadra che permette infinite opzioni, può adattarsi a ogni avversario e aumenta anche la competizione interna. Il nome di Teodosic ti costringe a fare bene, non ci sono alternative. Vedo una voglia enorme di bruciare le tappe e la chiave sarà trovare gli equilibri fra giocatori abituati a giocare 25-30' che ora vedranno ridursi gli spazi perché non ci sarà bisogno di tanta quantità, ma di qualità diluita in minore tempo. Gentile? Un giocatore che ha capacità indiscutibili di attaccare il canestro. Ma sarebbe una scelta che va in controtendenza con l'idea di costruire la squadra con giocatori polivalenti.

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI