L'ex capitano della Virtus Gus Binelli è stato intervistato da Luca Aquino sulla Gazzetta di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Queste strisce vincenti si alimentano da sole, partita dopo partita ti carichi ma inconsciamente, nel tuo spirito, sai che prima o poi la sconfitta arriverà. La reazione è comunque positiva anche se è una cosa alla quale non sei più abituato. Però te l’aspetti, quindi la partita dopo torni in campo ancora più deciso a vincere e avviare una nuova striscia positiva. La Virtus ha avuto un inizio molto promettente, la voglia e la speranza sono che continui questo trend.

I punti di forza? Giocano bene di squadra, amano passarsi la palla e in difesa sono molto aggressivi. Questa è sempre una chiave. Poi, il pick n' roll di Teodosic in attacco cambia gli scenari. Quando entra in campo si vede la differenza fra un fuoriclasse e tanti buoni giocatori, è una spanna sopra tutti gli altri e lo si nota subito dal gioco che crea per se stesso e per gli altri. Cambia in positivo le partite, anche se non segna come a Reggio Emilia fa segnare gli altri.

Teodosic? Sicuramente oggi in Italia è il miglior giocatore del campionato, però paragoni con altre ere sono difficili da fare. Metterlo in relazione con Danilovic, Richardson, Wilkins non è possibile: parliamo di un’altra pallacanestro, altra fisicità, un gioco diverso.

Hunter? È senza dubbio un pivot atipico, che ha due primi passi velocissimi e si trova benissimo infatti a giocare il pick n' roll centrale con Teodosic: basta buttargli la palla in alto e ci pensa poi lui a prenderla.

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