Finisce 77-72 per il Bignami, che pareggia 2-2 la serie e, comunque andra', dimostra una quantita' titanica di cuore e maroni, prodotti non sempre reperibili in altri quartieri cittadini. Ora ci si gioca il passaggio alle semifinali in uno spareggio secco a Scafati, mercoledi'. E vista l'assenza di Abram, davanti ad una squadra con una profondita' superiore, anche questo e' gia' un risultato indimenticabile. Rispetto a venerdi' capita che si difenda meglio, si sputi ancora di piu' l'anima, e si ritrovi un Pilutti formato tempi d'oro. Anzi, Filodoro. Scafati non riesce a ripetersi, e forse mentalmente sottovaluta un po' l'impegno. Poi, gli arbitri. Chiari e Terreni. Va bene che il vantaggio fisico ospite e' netto, ma se si permette la tonnara forse si esagera. Anche perche' poi, da qualche parte, si deve compensare. Purtroppo quando si e' allargato il gruppo degli arbitri di A non si e' pensato al depauperamento del piano di sotto. E qualsiasi architetto non aggiungerebbe mai un piano al palazzo senza prima rinforzare le fondamenta. Cosi' e'.

Vitucci questa volta mette in quintetto Ezugwu, su Rush, lasciando su Williams un Barnes che tant o aveva subito venerdi'. Un Paladozza meno gremito di gara 3 si chiede quanta voglia ne avra' il Bignami, mentre di certo ne ha Martin: 5 di fila, 6-9. Ma la difesa bolognese sembra cresciuta, soprattutto in un Pilutti contro cui per molti minuti Thompson avrebbe dovuto chiamare la buoncostume, per levarselo di torno. Rush sgranocchia Ezugwu, e ricuce il primo strappo. Levin soffre anche oggi, ma difendendo si arriva sul 16-13. Viene riproposto Ghiacci, che esordisce con schiacciata sbagliata ma non si abbatte, specie in difesa. E comincia a dimenare le braccia contro Martin. 19-19 alla sirena.

Secondo quarto dove Ticchi ripropone il quintetto senza play di ruolo, e proprio Ghiacci si fa perdonare le solite entrate molli con due triple scaccia incubi, soprattutto i suoi. Sono in campo due quintetti con molte riserve, e quelle del Bignami fanno meglio. Attorno a loro c'e' la bomba di Pilutti del +5, e quando rientrano Rush e Williams si macchiano degli errori che potevano portare al +7. Devono rientrare Martin e Barnes, ma se la Rida va al riposo piu' tranquilla e' grazie a Chandler Thompson. Che si risveglia con tripla in faccia a Pilutti prima, e ciuf da meta' campo alla sirena, dopo uno 0/2 al liberi di Williams e tapin orrendo di Rush. 38-37.

Terzo quarto dove Thompson pare essersi tolto la scimmia, e subito mette il cesto del +2. Il Progresso si affida a Rush, ma non e' come prima. Confusione offensiva, e tentativo ospite di fuga. 42-46, sospirone quando Pilutti la mette da 3. E' il canestro scaccia crisi, bissato da Williams. Scafati non riesce ad attivare tutti i giocatori, e accanto a Thompson e Martin non cresce nulla. Barnes commette il quarto fallo, e Rush schiaccia il 56-48. E' il momento di provarci? No. Martin ne mette 4 di fila, tutto da rifare. 56-54 alla sirena.

Ultimo quarto di emozioni: quarto fallo di Masper, Levin sbaglia il +5, Corvo mette i punti del sorpasso. E a nulla serve una zonetta bolognese bucata, dai 5 metri, da Amoroso prima e Tomasiello poi. 60-63. Masieri riaggancia, e Vitucci richiama Barnes e Martin. Quest'ultimo mette il +3, e a 2 minuti siamo 68 Castelmaggiore 71 Scafati. Bene: tripla Pilutti, due di Williams mentre Ticchi rimette, a sorpresa, Barlera. Ha ragione lui: sul 73-72, dopo una forzatura di Williams, proprio Barlera oscura il tiro di Martin, che cozza sul tabellone. Rimbalzo Rida, scadono i 24 secondi. Scafati protesta, ma se la palla non tocca il ferro non si ricicla. Fallo su Williams, tiri liberi. Lui non arriva al 60% in stagione, ma fa 2/2. E la successiva preghiera di Martin non viene accolta. Mini invasione di campo, e il presidente Tudini che invita tutti ad una passeggiata fino a Scafati.

Potrebbe essere stata l'ultima casalinga del Bignami. Che, visto anche cosa e' capitato alle due sorelle maggiori, e' stata la bolognese a meritare piu' applausi e complimenti. Per una squadra dal budget cosi' ridotto, una soddisfazione eccelsa.


2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI