Valeria Battisodo è stata sentita da Emanuele Malaguti per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Ho iniziato a giocare per divertimento. A Pesaro dove sono nata è pieno di campetti e giocavo dalla mattina alla sera, poi mi sono iscritta all’Olimpia Pesaro e da lì non ho più smesso. Anche mio padre da ex giocatore ha contribuito, spingendomi verso questo sport senza però mai forzarmi.
La Virtus? Sono stata contattata durante la quarantena, una chiamata che mi ha lusingata da subito. Sin da subito è stata un’ipotesi concreta, sia per la vicinanza a casa che per gli obiettivi societari, il resto è stata una naturale conseguenza.
Alla Virtus c’è una grande organizzazione, fattore derivante dalla presenza già consolidata della maschile. La società ci è vicina e ci fa sentire la propria stima e il proprio affetto, spero che questa realtà sia da esempio come lo è stata la Reyer Venezia ed altre società, per aumentare l’attenzione sul settore femminile, arrivando con il tempo ad annullare la differenza con quello maschile. Anche con le ragazze c’è un ottimo rapporto: è un gruppo di persone molto intelligenti, con cui si possono condividere tante cose sia dentro che fuori dal campo. Questa cosa ci ha unite tanto, com’è emerso anche durante alcune partite, non mollando mai anche nelle occasioni più difficili.
Obiettivi? L’obiettivo principale è quello di finire il girone d’andata nei primi quattro posti per andare alle Final Eight di Coppa Italia, poi si vedrà. Non mi sbilancio, ma sono fiduciosa: siamo un bel gruppo, cerchiamo di migliorarci ogni giorno per dare sempre il massimo ed è quello che proveremo di fare fino alla fine del campionato."


(foto Virtus Pallacanestro)

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