Basket e calcio sono due sport apparentemente completamente diversi fra loro. Certo, entrambi utilizzano una palla e sono ambedue discipline di squadra, ma per quanto riguarda regole, struttura fisica dei giocatori e preparazione atletica sembrerebbero due mondi diversi. Andiamo a vedere perché invece non è proprio così.


Cultura di strada: calcio e basket entrambi “figli” del campetto


Una prima somiglianza fra questi due sport sono amatissimi in tutto il mondo è il fatto che i più grandi interpreti di una e dell’altra disciplina abbiano mosso i primi passi per strada. Se prendiamo ad esempio i due massimi esponenti di calcio e basket, Maradona e Michael Jordan, vediamo come entrambi abbiano avuto un approccio verso lo sport poco “disciplinato”: Diego Armando Maradona nel campetto di periferia di Villa Fiorito e MJ nel retro del giardino dove il padre costruì un piccolo canestro. Basket e calcio sono due elementi portanti dell’adolescenza di molti giovani: il calcio per lo più nei paesi latini, mentre la pallacanestro maggiormente in Nord America e nei paesi dell’est, dove non è difficile trovare strutture pubbliche con canestri. In Italia solo da pochi anni stiamo assistendo alla creazione di spazi adibiti anche alla pallacanestro, mentre fino a dieci anni fa gli spazi pubblici a disposizione della comunità erano per lo più destinate al gioco del calcio. La maggior parte degli atleti che oggi sono diventati icone di questi due sport hanno iniziato proprio per strada, dove ci si confronta con ragazzi di età diverse, dove il gioco è anche una metafora di vita e dove l’inclusione non è garantita da una società o associazione sportiva, bensì dal carattere, dalle abilità e dalla personalità.


Schemi nel calcio “rubati” alla pallacanestro


Seppur regole, struttura del campo e numero di giocatori siano completamente diversi, il calcio riprende diversi elementi che sono in realtà propri del mondo del basket. Tanti giornalisti di calcio hanno preso in prestito dal basket termini come roster, pivot, tap-in, ma molti allenatori di calcio hanno "copiato" anche alcuni schemi. Pensiamo ad esempio al famoso “blocco”che nel basket è una consuetudine: il pick and roll, per esempio, è volto a liberare il tiratore migliore approfittando del movimento di un proprio compagno di squadra che gli consente di avere vantaggio sul difensore. Ebbene questa modalità di schema è stata applicata anche nel calcio, in particolare nelle palle da fermo. Un esempio su tutti è Maurizio Sarri, allenatore della Juventus che non ha disatteso neanche quest’anno pronostici e quote delle scommesse calcio aggiungendo in bacheca un altro scudetto. L'ex Napoli è infatti un “maestro” nel far applicare ai propri calciatori il blocco sulle palle inattive. Questa caratteristica delle squadre di Sarri è evidente e l’allenatore napoletano ne trae vantaggio da ormai più di 10 anni, cosa che gli è valsa goal importanti già da quando allenava l’Empoli. Nel calcio attuale è sempre più fondamentale poter massimizzare i calci piazzati come punizioni e calci d’angolo, soprattutto quando le partite sono bloccate e serve quindi un episodio per portare a casa il risultato.

La terza similitudine è che sia i calciatori, sia i giocatori di basket più famosi diventano delle vere e proprie “star”, delle icone, dei punti di riferimento per intere generazioni. Sono infatti gli atleti più pagati per sponsorizzazioni, per lanci di marchi e pubblicità. Forse soltanto tennisti, piloti di Formula 1 e di moto hanno una tale influenza nella cultura popolare, ma con la grande differenza che questi ultimi atleti appartengono a tre discipline sportive che si svolgono in modalità singola e non di squadra e diventa quindi più “facile” diventare protagonisti assoluti se vincenti.
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