La Fortitudo non smette più di vincere, settima vittoria consecutiva in campionato ed ancora imbattuta in campionato, la Virtus invece può finalmente sorridere in casa per la prima volta in stagione ed interrompere la striscia di due sconfitte consecutive.

La squadra allenata da coach Antimo Martino è uno schiacciasassi ma anche stavolta come con Udine, non ha avuto terreno facile per vincere la partita.



Determinanti ancora una volta i punti dalla panchina stavolta con Rosselli (23) Pini (3) e Mancinelli (9) contro i soli 6 punti tra Vangelov e Antelli.



Piacenza è rimasta in partita anche grazie alle grandi percentuali al tiro (sopra il 50% e un ottimo 52,1% 12/23 in area ) ma soprattutto per i punti in contropiede 9 contro i 5 della Lavoro Più che hanno aiutato la squadra di casa a rimanere sempre vicina nell’incontro fino alla fine.


Al Paladozza invece la Virtus ha dovuto rimediare un pessimo primo quarto e l’ha fatto rimediando al fondamentale dove è più carente in questo inizio di stagione: i rimbalzi.



Nel primo quarto la Red October Cantù ha dominato in quei 5 minuti a rimbalzo (14 a 7) generando ben 7 punti su quei palloni catturati in attacco con il 44% di realizzazione a differenza dei soli 3 punti della Segafredo e un misero 17%.

L’ingresso di Kravic è stato fondamentale in attacco, rimediando e portando i punti finali su rimbalzo offensivo da 3 a 10 e migliorando la percentuale realizzativa da appunto il 17% a 32%.



Non solo in attacco però, Jefferson e Udonoh nel corso della gara hanno smesso di segnare con costanza su palloni riacciuffati nella metà campo difensiva bianconera: da 7 punti nel primo quarto hanno poi concluso soli 12 punti e riducendo la percentuale di squadra al 40’ da 44% a 33%.



Quindi Dejan Kravic uscendo dalla panchina è risultato quindi decisivo e infatti anche la differenza di punti della panchina è molto rotondo: 30 a 3 e come potete vedere nel primo tempo la differenza era già sostanziale con 21 punti a 0.




@dave_trebbi

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