Sei punti in tre partite, con scarto mai inferiore ai nove punti. Alla sua Baltur, Giovanni Benedetto, non poteva chiedere di più, in questo primo scorcio di stagione.

Coach, quali sono le sue sensazioni, dopo la terza vittoria consecutiva in campionato?
«Ho davvero poco da rimproverare ai miei uomini, per quanto ci siano ancora diversi aspetti del nostro gioco che dobbiamo migliorare. I nostri avversari erano privi di un riferimento importante in mezzo all'area ma proprio l'anno scorso vennero a vincere sul nostro campo senza il loro centro titolare, interrompendo la nostra serie positiva. La verità è che abbiamo evidentemente imparato la lezione e interpretato nel modo giusto una partita che poteva complicarsi ma che siamo stati bravi a indirizzare nel terzo quarto, per poi blindare il successo in principio di un’ultima frazione in cui il risultato non è praticamente mai stato in discussione.».

Alle ore 20:30 di sabato, la Baltur sarà impegnata in trasferta sul campo della matricola Bernareggio. Quali sono le insidie di questa partita?
«Si tratta di una squadra giovane e che, nelle prime tre giornate, ha mostrato una crescita costante. Dopo aver pagato il salto di categoria al debutto, ha fatto valere il fattore campo con Olginate per poi cogliere il primo successo esterno stagionale sul campo di Reggio Emilia. Sono certo che venderà cara la pelle, perché gioca davanti al suo pubblico e sopperisce all’inesperienza con l'entusiasmo e la freschezza tipici di una squadra reduce da una stagione culminata con la promozione e da un avvio di campionato positivo. I risultati dell’ultima giornata, qualora ce ne fosse bisogno, ci ricordano che in questa categoria non c’è mai niente di scontato e che ogni settimana c’è almeno una sorpresa. Siamo consapevoli che ci attende un'altra battaglia, ma siamo pronti per combatterla. Se siamo più forti lo dobbiamo dimostrare ogni giorno e su qualsiasi campo, non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno e non possiamo fare a meno di impegnarci al massimo e tuffarci su ogni palla vagante, dal primo all’ultimo possesso di ciascuna partita.».

( Foto di Fabio Pozzati )

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