Alle ore 18 di domenica, la Baltur affronta la Montecatiniterme Basketball al Pala Ahrcos, nella prima gara di una serie al meglio delle cinque, il cui secondo episodio è previsto per le ore 21 di martedì 15 maggio, sempre in quel di Cento. La prevendita per le prime due gare sarà attiva e libera nelle giornate di sabato 12 maggio (10:00-12:00, 16:00-19:00), domenica 13 maggio (10:00-12:00) e lunedì 14 maggio (18:00-20:00), presso la biglietteria dell’impianto locale oppure online (www.liveticket.it/benedettocento). Il coach della Baltur, Giovanni Benedetto, condivide le sue impressioni sul momento della sua squadra, alla vigilia di gara uno.

Coach, come siete usciti, dalla trasferta di San Giorgio su Legnano?
«Siamo scesi in campo sapendo di dover sopperire all’assenza di Benfatto. Nonostante la buona partenza sapevamo che non sarebbe stato semplice e infatti successivamente loro si sono rifatti sotto, nel momento in cui abbiamo dovuto gestire i falli e loro hanno trovato un Bianchi ispirato. Nella ripresa abbiamo però preso il largo e successivamente abbiamo gestito il vantaggio con lucidità e oculatezza. Inutile dire che volevamo fortemente questa vittoria, per evitare di doverci giocare il passaggio del turno alla “bella” e cogliere l’occasione rappresentata da quel paio di giorni in più per recuperare le energie e preparare al meglio l’impegno successivo. Avevamo circa un centinaio di tifosi al seguito, è stato bello poter festeggiare questo traguardo insieme a loro.».

Domenica scatterà la serie con Montecatini: che idea si è fatto, della squadra toscana?
«Ho assistito personalmente allo spareggio tra Montecatini e Faenza. La mia sensazione è che i romagnoli avessero più talento ma che i toscani avessero più esperienza e fisicità, una caratteristica che nel girone A mi pare più accentuata che nel B. Come noto saremo orfani del nostro capitano e questa non è certamente una buona notizia per noi ma affronteremo una squadra che ha dei riferimenti e una struttura precisa, puntando sul sistema di gioco che ci ha portati fin qui. Non c’è il tempo materiale per fare rivoluzioni tattiche che avrebbero peraltro poco senso, proprio come sarebbe sbagliato lasciarsi alle spalle le certezze accumulate in nove mesi di duro lavoro. Sarà una serie tosta, siamo pronti.».

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