Filippo Baldi Rossi è stato intervista da Luca Muleo su Stadio. Ecco un estrattto dell’intervista.

Prestagione importante all’interno di un gruppo di che tipo? “Oltre che a livello tecnico c’e grandissimo affiatamento a livello umano. Prima di essere atleti e giocatori i nuovi arrivati hanno un lato caratteriale importante. È un bellissimo gruppo, c’e chimica, l’esperienza mi dice che nella stagione i momenti difficili ci sono sempre e questa unione può fare la differenza.”
Chi l’ha colpita di più tra i suoi colleghi sotto canestro? “Qvale è un professionista pazzesco. Tutti lo sono ma si vede che lui mentalmente ha qualcosa in piu, il suo linguaggio del corpo ci trasmette l’etica del lavoro. Kravic è un super atleta e sa leggere il gioco. Mbaye ha super talento, deve ancora uscire fuori perché i carichi di lavoro sono alti, vedendolo da lunedì a venerdì vi assicuro che ci riuscirà.”
A quasi 28 anni è nella sua fase di maturazione, cosa sta cambiando? “Bisogna essere ancora più solidi. Due infortuni hanno rallentato la mia crescita, fa parte del gioco. Vengo proprio da una chiacchierata con l’allenatore, mi ha chiesto di dare compattezza alla squadra sul piano offensivo, vuole che prenda più tiri. Ma soprattutto a livello difensivo, devo dare una mano importante sia da 4 che da 5.”
Dei giocatori esterni cosa ha notato? “La voglia che hanno di sbattersi. È facile trovare giocatori americani di talento, i nostri hanno agonismo. Hanno una ferocia che sarà carta da giocarsi. Vale per tutti, a partire da Punter. Uno così è obiettivamente da tanto tempo che non lo vedevo in Italia. Sa creare dal palleggio e gli piace costruire con la squadra. Tutti condividono l’idea di gruppo, non guardano al singolo. Penso che quello tra noi confermati e i nuovi acquisti possa essere un bel mix.”
Tredici anni fa entrava in Virtus da ragazzino, ora cosa vede? “È cambiato tanto, a partire dalla società. Mettere i giocatori in condizioni di lavorare bene, come fa la Virtus, con struttre bellissime, per esempio, è una cosa che percepiamo forte. Cosa è rimasto del ragazzino? Via a 18 anni avrei firmato col sangue per tornare. È successo ed essere qui è il mio sogno. Sono di Anzola, ho fatto le giovanili e la V nera me la sento molto addosso. Spero che il lavoro venga fuori e mi consenta di dare un bel contributo in questa stagione molto importante.”

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