Prima o poi doveva capitare, e forse anche Antimo Martino, al netto dell’aver lasciato punti laddove forse poteva finire meglio, ora si sentirà più rilassato senza dover ogni giorno leggere e sentirsi chiedere di imbattibilità, di record e cose del genere. Il primo KO arriva a Piacenza sponda Bakery, giocando senza Hasbrouck (ma senza di lui si era anche vinto), e completando l’impressione di opacità delle ultime uscite, dove comunque un modo per sbucare dalle nebbie lo si era trovato. All’estremo ovest della regione invece no: bastano le triple di Green e Voskuil, attorniati da giusti gregari, ed ecco il primo stop. Vedremo, nelle zucche dei bolognesi, la novità come verrà accolta.

Di necessità e di virtù, Martino ribalta il suo quintetto canonico dando non solo a Sgorbati la non scontata parte – almeno all’inizio – di Hasbrouck, ma anche Benevelli a partir al posto di Pini. Sonnecchiando, dopo averne lasciati 5 al via, Bologna ne trova 10 filati dopo, limitandosi a tenere ben lontani dagli epicentri sia Green che Voskuil, toccando il 13-7 dopo un tecnico a Di Carlo, e gestendo fino al 17-14 del 10’.

Cinciarini non ha grandi percentuali, ma sotto canestro Pini spazza con facilità, Leunen dall’arco mette la doppia cifra di divario, e l’apparenza è quella di un facile controllo di Piacenza che ci riprova, sbaglia il possibile -2, ma che non sa a cosa aggrapparsi per restare davvero a contatto. La partita si sfilaccia, Rosselli sbaglia qualche libero di troppo, ma si viaggerebbe sul facile addomesticare la domenica, se non ci fossero due attimi sfuggenti, due triple di Voskuil, altri liberei sbagliati, e 40-37 del 20’.

Se corre la F va anche bene, ma a difesa schierata ci si inceppa: da fuori non ci si becca, e in area ci si infila in strade dove Crosariol deve solo svegliarsi per rifilar stoppate. Così il +9 evapora, e complice un tecnico a Martino si becca 4-16 di parziale e 50-53 al 26’. Venuto e Mancinelli suturano, ma Piacenza ci crede più di quanto non abbia fatto in precedenza, Bologna non difende, e 30’ che arriva con i padroni di casa avanti 61-60.

Forse impreparata alla resistenza piacentina, la Fortitudo non trova le chiavi della partita, nemmeno sfruttando un altro tecnico a favore che le permette, a -5’, di riallungare sul 70-65. Opaca, e ferma davanti a Voskuil, Bologna prende 8 punti di fila, trovandosi forse per la prima volta in campionato ad iniziare uno sprint di rincorsa, e scoprendosi confusa: Castelli fa il +6 da 3, Crosariol appoggia il 78-70, non si fa nemmeno fallo quando serve, si riparte da 9-1.


(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO BOLOGNA)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI