I liberi finali di Jerome Dyson che hanno dato la vittoria a Torino hanno complicato la vita al gruppo di squadre a quota 18. Oltre la Virtus ci sono Capo D’Orlando, Pesaro e Caserta, che però stasera ha l’occasione di allungare. Adesso il ritardo dei piemontesi è di sole 4 lunghezze, e alla penultima giornata - il 24 aprile - ci sarà lo scontro diretto a Bologna. La Virtus dovrà fare di tutto per arrivarci con un vantaggio rassicurante, per non rischiare grosso.

La partita ad Avellino è andata come doveva andare. La squadra di Sacripanti è veramente in un momento magico, e ieri ha raggiunto le 11 vittorie di fila, ponendosi come unica alternativa credibile - assieme a Reggio Emilia - allo strapotere di Milano. La Virtus però ha mandato segnali positivi, reggendo più volte l’urto e rimettendo in partita dopo essere finita a -14, grazie a Pittman, Vitali e Collins. L’unico rimpianto è che metà squadra ha “marcato visita”, con quattro giocatori (Fontecchio, Gaddy, Cuccarolo e Mazzola) con valutazione negativa; magari con il contributo attivo di qualcuno di questi le cose sarebbero potute andare diversamente. In ogni caso l’impressione è che dall’arrivo del play di Crisfield la squadra abbia fatto un salto di qualità, anche e soprattutto come consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. E quindi si può ben sperare per il futuro: adesso ci sono due impegni casalinghi consecutivi, ed è vietato sbagliare. Sabato sera contro Cremona, la domenica successiva contro Trento. Buona parte della salvezza passerà dalla Unipol Arena.

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