Senza particolari fronzoli e pailettes – i detrattori delle maglie diranno che bastano i pois – la Fortitudo porta a casa la trasferta di Jesi, prima della nuova era Sky, con il classico collettivo, presentando alla platea Nikolic (benino davanti, meno bene dietro), e dando l’impressione di non essere magari ancora roba con grande autorità tra i singoli, ma con abbastanza capacità per riuscire ad uscire fuori dalle pesche. Per le gioie estetiche se ne riparlerà, ma contava vincere, amen.

Nikolic subito in quintetto, schermaglie iniziali con la Fortitudo che attende, trova positive vibrazioni da Mancinelli e dall’appena entrato Ruzzier, ma che perde poi la maniglia per via delle solite problematiche difensive che concedono triple sparse a Jesi. 6-0 di parziale marchigiano nella seconda parte della frazione, e le cose potrebbero anche essere peggiori se non ci fosse una persa di Bowers con successivo antisportivo jesino. Si limitano i danni ma non si rientra del tutto, 17-21 al 10’.

Si potrebbe piangere in turco, visto come Davis metta tre triple in un amen e firmi il nuovo massimo vantaggio marchigiano (32-26 al 15’), ma sotto sotto non è che tra gli arancioni di casa ci siano alternative al barbuto colored, quindi un po’ lui che va in pausa, un po’ Ruzzier che fa girare la palla dando a Knox roba con il classico mettimi dentro e non fare altro scritto sopra, ed ecco che la Fortitudo parzialeggia, mette il naso avanti, e tiene botta contro la zona casalinga che lascia a Knox una mattonella dove forse Giustino segnerebbe anche bendato. Ergo, 39-37 F al 20’.

Raucci si mette Davis tra le mandibole, e così la Fortitudo non deve preoccuparsi più tanto, dietro. Nikolic schiaccia, la difesa regge discretamente non concedendo quasi nulla in area, e si riesce a mettere un po’ di spazio tra le squadre, facendo 47-40 al 24’. Non si scappa perché si sveglia Bowers, perché fanno arrabbiare Mancinelli dopo una stoppata alquanto dubbia, e perché Raucci può anche infilarsi nei boxer di Davis ma non può andare oltre, lasciandogli quindi il primo cesto del secondo tempo. Comunque sia, 56-54 F al 30’.

Montano forza qualcosina, ma è un po’ tutta Bologna che riesce a prendere in mano la famosa inerzia e a reggerla, continuando ad attaccare decentemente e a non far accendere del tutto gli americani altrui. Arriva il 69-58, Jesi spreca dalla lunetta, Nikolic si fa perdonare qualche sofficino difensivo con il ciuf del +9 a 90” dalla fine, ma non è ancora abbastanza per chiuderla visto come Jesi riesca a tornare a -2 in un minuto. Ruzzier sbaglia due liberi, ma la palla del possibile pareggio viene rubata da Candi, che poi prende antisportivo e se la porta a casa. Senza fuochi d’artificio, ma nessuno li chiedeva.



(foto Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

"FORTITUDO SANGUE BIANCOBLU": L'AUTOBIOGRAFIA DI DAVIDE LAMMA CON DAMIANO MONTANARI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE