E alla fine la perde la Fortitudo, la gara con Piacenza, seguendo giustamente i dettami del coach che aveva spiegato, alla vigilia, come i destini passino prima di tutto dai propri meriti e demeriti. Contro una avversaria che invero poco fa per dominarla (19 tiri da 2, 39 da 3 senza nemmeno gran percentuali), Bologna inizia con una prova offensiva ai limiti della disgrazia, fa infuriare tutto lo staff tecnico, poi cerca di recuperarla: rientra a -4, ma non è abbastanza per fare davvero paura ai padroni di casa. La peggiore in stagione, finora, forse senza nemmeno che la cosa fosse particolarmente prevista.

Si parte con tre palloni a Knox e tre ad Hasbrouck: il primo fa due errori e una persa, il secondo tre triple, e così si spiega il 4-14 iniziale e il centro bolognese che esce inseguito da un Boniciolli non in vena di dolcezze. E’ una Fortitudo che in attacco ci indovina poco malgrado comitive di rimbalzi offensivi arpionato, e che dietro non sa come fare per limitare Lassie: Nikolic accompagna Rossato a canestro per il 9-21, davanti si viaggia sotto il 20% al tiro, e quindi ecco spiegato il -12 che si palesa alla fine del primo quarto.

Ripartita con altre boiate offensive la Fortitudo, Boniciolli si mette a sedere lasciando a Comuzzo lo stare in piedi davanti alla panca. Ma se le cose non precipitano, dato che davanti siamo al disastro, è perché Piacenza in attacco, messo Hasbrouck a riposare, di idee non he ha tante se non tirare sempre e solo da tre. Però si sprofonda lo stesso, con Raucci a rientrare e farsi strappare la palla, in solitaria, a metà campo: 11-25, 3/26 al tiro, le cifre del 15’, con il coach che lascia a Comuzzo perfino il timeout. Non serve però a nulla: davanti è un continuo rimpallarsi responsabilità, il pietrometro arriva al 4/31 prima di un gol di Italiano. Il fintamente brizzolato fa doppia tripla, come un gavettone nel deserto, e chiudere 24-36 al 20’ in queste condizioni pare una tombola.

Si teme per la sopravvivenza dei giocatori nell’intervallo, ma la squadra esce dagli spogliatoi dopo pochi minuti. Qualche cesto arriva (anche grazie alla terza tripla di Italiano, fin troppo fortunata), ma non si riesce a rientrare perché Piacenza, che continua a giocare solo dall’arco, la mette quel tanto per restare attorno alla quindicina. Mancinelli si rompe le corna – metaforiche – non superando mai Jones in post basso, per grattare servono Candi e Gandini, ma oltre il 38-49 non si va.

Di vita ce n’è, con soffi che arrivano da alitate impreviste (due triple di Gandini) e dal fatto che Piacenza continua, imperterrita, a non avere altra idea se non la sparakkianza da sette metri con Hasbrouck in rottura prolungata. Così, con il lungo barbuto e Ruzzier, si rientra fino al 50-54 a 4’ dalla fine. Non si dovrebbe sbagliare più nulla, ma in serie arriva un tagliafuori sbagliato da Gandini, una persa di Ruzzier e uno sfondamento di Candi, ironicamente i tre meno peggio nel momento della rimonta. Piombati di nuovo a -9 (52-61), Hasbrouck festeggia l’uscita dal campo del buon difensore Candi per mettere la tripla del +10 interno, e tutto il resto è un faticoso chiudere una domenica davvero infame.



(foto Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

GIOVEDÌ 22 DICEMBRE FORTITUDO IN AMICHEVOLE A SIENA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE