Bruno Arrigoni è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio, e ha presentato la partita tra Varese e Virtus, di cui è doppio ex.
Ecco un estratto delle sue parole.

Varese in casa storicamente non è proprio malleabile, ma la Virtus ha qualità per non fare differenza tra dentro e fuori.
Che tipo di squadre sono? La gestione di coach Caja, così rigorosa e precisa, ha l'obiettivo di trarre vantaggio da tutti quelli che sono gli aspetti tecnici difensivi. Ordine, rispetto delle regole in attacco, fanno di Varese una squadra magari dal talento limitato, però organizzata molto bene e legata al suo allenatore.
La Virtus? Intanto, viene da un bel risultato contro Torino, in una partita che poteva essere molto difficile sul piano mentale. L'hanno portata a casa meritatamente, adesso credo abbiano perso fiducia tutti quanti. I chiarimenti in società hanno contribuito a registrare gli equilibri. Ramagli è bravo, la squadra ben allenata, ben organizzata, con una società alle spalle forte e solida. Il fatto di giocare con un americano in meno la fa patire in alcuni momenti.


Un giudizio sulla costruzione della Virtus. Hanno patito in certe situazioni le avversarie atletiche, quelle con giocatori "salterini". Baldi Rossi è di livello alto, anche se resta un po' di gap fisico. La squadra però è bene attrezzata, i primi cinque dell'anno scorso partono in panchina e questo è significativo. Mi sembra sufficientemente forte per poter aspettare a operare l'ultimo innesto.

Alessandro Gentile? E' quel giocatore lì: grandi numeri nelle mani fra punti, rimbalzi e assist. Uno di quantità, che deve stare tanto in campo e che cerca sempre di fare qualcosa. E chi fa, ogni tanto sbaglia. Il passaggio dietro la schiena di domenica scorsa è uno dei gesti tecnici più belli del basket di tutti i tempi. Ha preso questa dimensione, fa il play interno, si mette a disposizione. I conti tornano.

La Virtus farà le Final Eight e i playoff? E' una delle più accreditate, si stanno ancora un po' cercando, ma si troveranno.

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