Tre minuti di missili e magli perforanti, e il resto della partita che diventa un garbage time fin troppo prolungato. 0-10, 4-20, poi serve dare lo spazio giusto al Califano che sulla noia ci ha fatto quel che sappiamo. D’altronde Milano ne ha voglia e spara in modo sublime, Banks e Saunders si mettono a segnare solo sul -30, ed è dura trarre significative conclusioni da quella che di fatto è stata una gita: di certo, poteva andare meglio. O meglio, partire meglio.

Si parte e pare subito la classica situazione dove, al campetto, si fermerebbe il gioco chiedendo di mischiare le squadre: Milano gira la palla, la Fortitudo fatica a capire le situazioni forzando giochi senza leggere le altrui difese, Punter fa 15 con 5 tiri, e sono 6-25 in 7’. Girano le panchine, i cambi Olimpia concedono qualcosa, ma è comunque 11-30 al 10’.

Milano ci mette 15’ e 9 cesti prima che, al decimo tentativo, si cicchi una tripla. La Fortitudo in attacco prende anche le misure, se non altro giocando buttandola in mezzo ad Hunt o cercando spazi per Aradori, ma è dietro che è una sofferenza. Punter ventella già, in una Olimpia che gioca al tiro al bersaglio senza nemmeno esagerare negli atteggiamenti, ma come se fosse ordinaria amministrazione. -25 al 18’, e 20’ che arriva con un 59-33 per Milano giustificato da una cifra sola, il 12/15 da 3 per i rossi.

Come capita in questi casi, il resto è un garbage time di tira e molla. Con la Fortitudo che esce bene dall’intervallo e fa 10-0 tornando per un attimo sotto il ventello, con Milano che replica con altre 4 triple di fila per riprovare l’avvicinamento al trentello, e l’unico a stonare è Gigione Datome, quasi per bontà chissà. Intanto, 82-54 al 30’.

Datome festeggia il suo primo cesto dopo tante di quelle padelle che nemmeno Mastrota ed è +31. Il resto è una ricerca di Milano del proprio ventesimo cesto da tre punti a segno, che arriva con Moretti quando ormai sta scorrendo l’acqua nelle docce. Almeno non se ne prendono 100, amen.

FOTO VALENTINO ORSINI/FORTITUDO PALLACANESTRO

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92