Pietro Aradori, che stasera sarà il capitano della Nazionale nella sua Brescia, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Un estratto delle sue parole.

In Nazionale c'è sempre una bella atmosfera, come sempre ti senti a casa. Ora ancora di più, visto che siamo a Brescia. Giocare nella mia città da capitano della Nazionale è un sogno che si avvera. Mai l'avrei pensato quando ho iniziato 25 anni fa nel Team75 Lograto. Qui a Brescia e provincia c'è sempre stata voglia di pallacanestro, basta farsi un giro ovunque per capirlo. Ci saranno tanti amici, tanti ragazzi che faranno il tifo per noi: non vedo l'ora di scendere in campo e ascoltare l'inno, so già che avrò i brividi.
La Lituania è stata sempre la nostra bestia nera, per due volte ci ha buttato fuori ai quarti dell'Europeo. Non è al completo, avranno molte assenze, ma le loro caratteristiche sono sempre simili: giocatori tecnici, che sfruttano spesso il tiro da 3, oltre ad essere molto fisici in area. Ci affrontano con la qualificazione già in tasca, ma avranno il coltello fra i denti perché Italia-Lituania non è mai una partita banale e nessuno vorrà fare brutta figura.

Che Italia troverà la Lituania? Una squadra ancora più affamata di loro, vogliosa di prendersi sul campo questo Mondiale che manca dal 2006. Siamo prontissimi, sappiamo cosa fare per metterli in difficoltà e poi davvero vorremmo dare una grande gioia al nostro pubblico.
Aradori è il miglior marcatore italiano della A con 16.9 punti di media. Sì, mi sento bene, anche se quest'annata non era partita al top. È sempre difficile iniziare la preparazione, poi interromperla per andare in Nazionale, quindi tornare. Ho fatto fatica, ma col passare delle giornate è andata sempre meglio. In campionato ci manca forse qualco-sina, ma in Champions siamo ancora imbattuti dopo sette giornate. Parlando di punti ne ho sempre segnati tanti, non è facile stare al passo in tutti questi anni. Ho lavorato tanto e ci sono riuscito grazie anche ai miei compagni. Il basket è sempre un gioco di squadra, non dimentichiamolo.

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