Pietro Aradori è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Il momento? E' legato ai risultati, avendo perso l'ultima in casa è ovvio ci sia un po' di frustrazione, da trasformare in voglia di rivalsa. Il nostro obiettivo è andare ai playoff e siamo in piena corsa. La posizione è di poco peggiore a qualche settimana fa, è tutto aperto. Ci crediamo? Alla grande.
Cos'è successo nelle ultime due settimane? Questo seconda cosa può essere un punto di riflessione. Non è possibile che andiamo a Venezia e praticamente la vinciamo, poi con squadre meno forti secondo la classifica finisce così. Può darsi che contro chi gioca un basket "vivace" soffriamo di più, siamo stati sempre sotto sia con Cremona che con Cantù.
Calo fisico? No, altrimenti non avremmo segnato 78 punti a Cremona, più di 80 con Cantù. Dovevamo essere più bravi a cercare di arginare il loro modo di giocare. Il contropiede, lo spingere la palla, alzare il numero dei possessi.
A Torino? Fondamentale per rimanere dentro i playoff. Per loro altrettanto. E' un campo difficile, Torino è in crisi di risultati più che di gioco. Invece di guardare ai loro errori dovremo capire quali abbiamo commesso noi. Sono diversi da chi ci ha battuto, servirà concentrarsi su noi stessi.
L'infortunio ad Ale Gentile quanto pesa? Abbiamo già fronteggiato questa situazione e siamo riusciti nonostante l'emergenza a fare ottime prove, anche fuori casa. Questo è il nostro obiettivo e auspicio. Ognuno dovrà fare un passo in avanti per sopperire alla mancanza di un giocatore da quintetto, Ale stava giocando alla grande, insieme ci stiamo trovando bene, d'altronde i dubbi sollevati da qualcuno all'inizio erano solo speculazioni. Però non ci siamo solo io e lui, c'è bisogno di tutti, si vince in 8-9 ed è importante che tutti diano un contributo in base alle proprie caratteristiche, che adesso tutti si sentano coinvolti e determinanti.
Le voci sul futuro sono una distrazione? E' da un po' che escono voci, si vinceva anche prima. Poi è ovvio che attorno alla Virtus ci sia sempre un grande fermento, questa non è una società qualunque. Noi andiamo avanti per la nostra strada, cercando di centrare quei risultati che ci porterebbero ai playoff.
Un messaggio positivo? Certo, noi ci teniamo. E ci crediamo alla grande. Queste 5 partite le giocheremo alla morte, ancor più di quanto fatto finora. 

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91