Pietro Aradori è stato sentito da Luca Bortolotti per Repubblica. Un estratto dell'intervista.

"A me non mancava da tanto una gara così, di partite ne ho fatte, ma se poi non si vincono valgono il giusto. Una bella prestazione di gruppo e individuale, e non era scontato battere una squadra tosta come Cremona, ce n'era tanto bisogno dopo mesi di risultati disastrosi. Anche perché i punti ora contano, il campionato è lungo e con risultati strani. Dobbiamo assolutamente pensare solo alla salvezza. Ovviamente non era l'obiettivo iniziale, ma abbiamo dovuto modificarlo e ora c'è da star concentrati solo su quello, rimettersi in carreggiata è molto impegnativo a livello mentale. Il rischio di rilassarsi pensando che il peggio sia alle spalle è da evitare, gli errori con Reggio ce lo devono insegnare. Serve più solidità mentale quando le cose non van bene, ma un passo alla volta miglioreremo.
Non ci venivano le cose, e quando perdi per tante settimane si creano insicurezze che rendono difficile ogni avversario, è un blocco mentale. Ma l'atteggiamento e l'impegno mio e dei compagni non è mai mancato. Purtroppo se non vengono mai i risultati diventa un circolo vizioso, e lo so che la classifica non era e non è quella che ci rispecchia, anche se l'abbiamo meritata. Ma non ho bisogno di rivalse, gioco per far la migliore prestazione possibile e vincere.
Il cambio allenatore? A me è capitato pochissime volte di cambiare allenatore in corsa, ma in questi casi come giocatore ti senti spalle al muro, sai di doverti prender più responsabilità e non perder più la strada. Mi spiace che per Sacchetti sia finita così, ma ormai è andato e non mi va di parlare di cose passate, quel che dovevo dire l'ho detto in estate. Ora c'è Dalmonte, siamo in un altro periodo.
Io ho sempre giocato in squadre fatte per vincere, e se vuoi vincere dietro devi giocare di squadra, con regole precise. Io ho talento per fare punti ma mi sono sempre applicato in difesa, coi miei limiti, adattandomi a fare quel che mi chiedevano i miei allenatori, da Pianigiani a Messina. E anche Dalmonte è uno con molta cura sulla fase di copertura, e ai nostri tanti rookie e ai giocatori con poca esperienza in Europa dà i consigli e le regole di cui hanno bisogno."


(Foto di Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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