Nella conferenza stampa di preparazione alla partita contro la Fortitudo, ovviamente Antimo Martino ha parlato molto sia della Effe che del suo passato in biancoblu. Qualche dichiarazione.

"Domenica è stata per noi una vittoria importante dopo la brutta prestazione di Cremona, ora sappiamo che da qui a gennaio dovremo abituarci a partire ravvicinate e c'è poco da decidere e programmare"

La Fortitudo darà motivazioni. "Chiaramente sarà emozionante per me giocarci contro, ma ormai è la terza partita e c'è già stata l'occasione per rompere il ghiaccio e posso quindi concentrarmi su di noi. Dal punto di vista tecnico parliamo di una squadra che ha tanto talento, giocatori che possono essere decisivi e che l'anno scorso sono stati protagonisti o in altre squadre o nella mia stagione a Bologna, come Fantinelli e Aradori"

Come sarà la Fortitudo dopo il traumatico cambio del coach? "Dopo averla vista a Pesaro e conoscendo Dalmonte con cui ho lavorato a Roma, di sicuro avrei preferito incontrarla quando era previsto nel calendario: non per offenderla ma perchè in quel caso non erano in un buon momento. Ora sono cambiate tante cose, hanno trovato una condizione mentale diversa, è rientrato Happ, c'è un nuovo coach che porta nello spogliatoio nuove dinamiche, e non sarà per noi un vantaggio affrontarla adesso"

Che errori ha commesso, la Fortitudo? "Per correttezza verso Sacchetti non sta a me analizzare quello che è stato o doveva essere, io mi devo preoccupare delle nostre cose. Alla luce del roster e di quantità e qualità di giocatori che hanno sicuramente questa classifica soprende molto, ma non posso entrare nel merito del come e quanto si è sbagliato. Ci sono tante dinamiche che solo chi è dentro le conosce, e aver allenato a Bologna un anno fa non mi dà elementi o il diritto per permettermi di giudicare"

Le ragioni dell'addio? "La scelta è stata fatta dalla società e la domanda va rivolta a qualcun altro. Al di là di questo sono passati ormai vari mesi, la Fortitudo ha un nuovo allenatore, e io sono molto contento di aver subito trovato, per fortuna, una nuova opportunità in una società prestigiosa dopo una uscita a sorpresa, e questo non era scontato. Io ora sono in simbiosi con il club a programmare insieme, e preferisco essere concentrato su queste cose: non voglio ritornare su qualcosa che ha fatto parte del mio passato e di due anni molto belli che porto nei ricordi. Ma quando fai questo lavoro è normale accettare dinamiche a volte logiche e a volte meno. Ma ormai è storia, ora pensiamo al presente"

C'è stata l'esplosione di Candi. "Lui ha la massima fiducia mia e della società, e questo è un aspetto fondamentale, dimostrato dal fatto che nella costruzione della squadra abbiamo immaginato per lui uno spazio definito in cui può dare il meglio. Ha qualità, margini di miglioramento nella gestione emotivia all'interno della partita, da lui ci aspettiamo sempre di più e non deve fare l'errore di rilassarsi perchè sta facendo bene, dato che può ancora crescere"

La partita di domani. "Non dobbiamo pensare a chi segna di più, anche la Fortitudo nell'ultima partita ha mostrato un cambio di mentalità: conoscendo Dalmonte ci saranno più passaggi e meno possessi, e a Pesaro hanno giocato una gara filosoficamente diversa dalle precedenti. Abbiamo a che fare con un allenatore che sta cercando di trasferire un altro credo alla sua squadra: non sarà per forza una partita ad altissimi ritmi, ma sia noi che loro possiamo esaltarci a campo aperto"

In molti hanno un giudizio positivo sul tuo operato. "Se è vero, questo anche prima della Fortitudo è dovuto ad un percorso graduale. Siamo giudicati per i risultati, ma fa piacere se al di là di quelli viene riconosciuta la qualità del lavoro. Devo molto a tutti i capo allenatori con cui ho lavorato: Repesa, Lardo, Boniciolli, Dalmonte, allenatori diversi con mentalità diverse, ma io ho sempre cercato di costruirmi la mia idea senza andare a copiarli. I modelli? Obradovic e Messina"

I tuoi idoli? "Nello sport era Maradona, nel 1986 vidi la prima partita allo stadio contro il Torino e sono diventato tifoso del Napoli. La sua è stata una vita particolare, ma io sto nella categoria di chi guarda il bello di Maradona e non gli aspetti meno positivi. Non è semplice dal nulla diventare come lui, non nego che la sua morte mi abbia toccato profondamente"

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92