Andre Collins - protagonista all’esordio della vittoria a Sassari (19 punti e 7 assist) - è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.

Ecco le sue parole:
Un debutto da sogno? E’ stato merito dello staff tecnico e dei compagni che sono stati molto pazienti con me nei primi due giorni. Gaddy e Hasbrouck in particolare mi hanno parlato parecchio per aiutarmi a inserirmi in squadra più in fretta.

La presenza di Valli, per il quale ho già giocato, ha fatto il resto? E’ stato un grande aiuto. Poter giocare per un allenatore che mi ha già avuto per tre anni e che sa cosa posso dare mi ha consentito di scendere in campo con grande fiducia.

Lo considero tra gli allenatori più importanti della mia carriera? Decisamente. E’ stato lui a facilitare il mio adattamento al basket europeo appena uscito dal college. Per un rookie non è facile, se ce l’ho fatta è merito lui.

Dopo tante rimonte subite, la squadra a Sassari ha avuto la forza di allungare ancora? Sempre parlando con Gaddy e Hasbrouck sapevo che una vittoria in trasferta mancava da oltre un anno. Mi hanno detto quanto fosse importante per poter costruire da questa striscia positiva. Adesso ce la siamo goduta, ma dobbiamo dimenticarcene in fretta e vincere domenica in casa contro Varese, una partita importantissima.

Che squadra ho trovato? Un gruppo con grande potenziale. In spogliatoio ho notato un po’ di sfiducia ma allo stesso tempo la voglia di voler ribaltare l’andamento della stagione.

Nelle mie precedenti tre gare contro Sassari avevo segnato 20 punti in tutto perdendo sempre? Sapevo di non avere grandi precedenti contro Sassari, ma non è una cosa che mi gira per la testa in partita o mi condiziona. Ogni gara fa storia a sè.

Consideravo la Virtus un lavoro lasciato a metà dopo il 2010? Sì, perchè quella fu una stagione difficile per me. Prima l’infortunio, poi la morte di mio fratello. Per tutta una serie di circostanze non si creò mai la giusta situazione quell’anno, non si riuscì a creare quel tipo di legame che ad esempio c’era a Ferrara.
La chiamata della Virtus mi ha sorpreso? Me l’aspettavo l’estate scorsa quando la squadra era in costruzione, quindi un minimo di sorpresa c’è stata ma non troppa. Da tempo volevo tornare alla Virtus, a maggior ragione con coach Valli in panchina. Sembra una reunion dei tempi di Ferrara con Crovetti, Mazzola e Ray.

Come sono cambiato in questi anni? Ho avuto due figli, un maschio di 4 anni (Andre jr) e una femmina di 2 (Ashlynn), sono più maturo di 5-6 anni fa. Mi hanno cambiato la vita.
Verranno a trovarmi a Bologna? Non in questa stagione, magari la prossima… (ride)

E’ un messaggio per la società? Vedremo. Amo Bologna, poter continuare a giocare qui mi intrigherebbe.

A chi dedico la vittoria di Sassari? Non è una dedica mia, ma della squadra. I destinatari sono i tifosi: da più di un anno non si vinceva in trasferta eppure hanno sempre seguito la squadra ovunque.

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