Amos Benevelli, padre del neo-acquisto Fortitudo Andrea ed ex giocatore biancoblu negli anni '70, è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Per mio figlio è un'occasione: ama prendersi le sue responsabilità ed è molto razionale, io ero più selvatico.
Gli ho spiegato che a Bologna avrebbe giocato davanti a 5.000 persone e non a 400 come era accaduto a Ferentino. La fidanzata di Andrea, Sara, è dipendente UEFA ed è responsabile delle finali di Champions League. Ora vive a Nyon, in Svizzera. Con questa distanza farà un po' di sacrifici, ma Bologna li vale.

Che giocatore è? Un bravissimo ragazzo, che qualche volta potrebbe fare di più. Quando era al liceo i professori mi chiedevano se studiasse a casa. Gli bastava stare attento in classe e aveva dei buoni voti, ma, se si fosse impegnato di più, avrebbe fatto ancora meglio. Questa cosa un po' gli è rimasta. E' un giocatore educatissimo e intelligente, ma a volte potrebbe fare molto di più. Dai tempi della juniores è costantemente migliorato. A Trieste e a Trento giocava da 5, nonostante sia alto 2,03, perché ha una apertura di braccia di 2,20 m ed ha sempre avuto un ottimo tiro da due e da tre. Ama prendersi le sue responsabilità ed è molto razionale. Per questo gli dico che, in certe situazioni, dovrebbe usare più l'istinto, la pancia. Come facevo io che ero sicuramente più selvatico.
L'esperienza di Amos Benevelli in Fortitudo? Il primo anno avevamo Ron de Vries che si infortunò. Il secondo con Fessor Leonard arrivammo secondi in A2 e partecipammo all'allora Poule scudetto. Perdemmo il derby con la Virtus. Io feci 1/2 ai liberi dopo i tempi regolamentari, andammo ai supplementari dove, con Leonard fuori per falli, fummo sconfitti 84-81. La settimana dopo i "cugini" vinsero lo scudetto.
Se ho potuto giocare ad alti livelli tino a quarant'anni è stato grazie a tutti gli insegnamenti che ho ricevuto da coach Nikolic nei miei due anni alla Fortitudo. Era un allenatore incredibile, ma non era facile lavorare con lui: l'intensità del lavoro da sopportare era altissima.


2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91