Alessandro Gentile, tornato in azzurro dopo l'operazione alla mano effettuata in estate, è stato sentito dal Corriere dello Sport.
Un estratto delle sue parole.

La Nazionale mancava? Se dicessi di no sarei un gran bugiardo. Io alla Nazionale tengo tantissimo e l’attenzione di Meo nei miei confronti è un grande stimolo. Con l’Italbasket è una storia d’amore che non si è mai sopita e l’emozione è la stessa di ogni volta: dalla prima con le giovanili a oggi.
L’infortunio alla mano? Può capitare. Una volta una caviglia, ora la frattura alla mano. Sono incidenti da mettere in preventivo. È meglio che non accadano ma piangersi addosso non serve. Ora sto bene e sono tranquillo e ho voglia di giocare.

Pensa di poter essere un leader in questa situazione? Conosco me stesso e so quello che posso dare, ma rientro in punta di piedi. Ho messo alle spalle sei mesi di inattività ed ora cerco di trovare la condizione migliore. Ho 26 anni ma anche tanta esperienza e la metto al servizio della Nazionale.

Cosa è successo coi Rockets? Si è parlato, anche in maniera sbagliata di quello che poteva essere con Houston e non è stato. Alla Summer League non sono potuto andare per l’operazione alla mano. Quindi è arrivato l’invito al training camp ma il contratto che mi avevano offerto non andava bene e così siamo arrivati al taglio che mi ha liberato dai loro diritti. C’erano altre squadre interessate ma nella condizioni che si erano create si sono allontanate. Ora, se capiterà, avrò modo di trattare.

Come sta andando in Spagna? All’Estudiantes ho trovato un ambiente sano, dove rigenerarmi e ripartire. Alle spalle c’è una struttura societaria organizzata e seria che mi sta dando la possibilità di rimettermi in gioco. I risultati per ora non sono buoni ma cresciamo anche se il gruppo è molto giovane. Qualche giorno fa mi sono accorto di essere uno dei più vecchi. Solo due dei miei compagni sono più anziani. Il tempo passa anche per me.
Segue la Serie A? No. Sono veramente sincero. Sono concentrato sull’Estudiantes. Mi aggiorna mio fratello Stefano che sento spesso. Io vorrei sapere solo di lui ma inevitabilmente ogni tanto i discorso si allarga.

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